Un drone ci regala immagini esclusive di una Roma immensa e placida. Da lassù sembra solo bella e maestosa. Da lassù è solo grande bellezza. Non si sentono i rumori di una città frenetica senza essere produttiva, martoriata - oggi - da malaffare e cattiva politica. Andrea Bettinetti, regista del documentario Swinging Rome presentato alla Festa del Cinema e da domani in programmazione su Sky Arte HD alle 21.10, sceglie di introdurre il suo racconto sulla Città Eterna, capitale dell'arte negli anni Sessanta, proprio grazie a un trait d'union inconfutabile. Sotto lo stesso cielo dei vari Buzzi, Carminati e di Romanzo criminale si aggiravano nei primi anni Sessanta i principali protagonisti dell'arte contemporanea. E con loro anche scrittori (Pasolini, Flaiano e Moravia), registi (Risi, Fellini), giornalisti e mercanti d'arte. In pochi anni, dalla fine degli anni Cinquanta al tramonto della Dolce vita. Bettinetti alterna filmati d'epoca con interviste ai testimoni di quella stagione straordinaria (tra cui Marina Ripa di Meana, Achille Bonito Oliva e Raffaele La Capria). E ci si rende conto, grazie a queste interviste e a quei filmati che Roma è riuscita (almeno in un lustro del Novecento) a essere davvero capitale. Dal vulcanico Mario Schifano al cerebrale Pino Pascali, da Jannis Kounellis all'ironico Gianfranco Baruchello (micidiali le battute di quest'ultimo su Palma Bucarelli, la prima donna a rivestire il ruolo di Sovrintendente di un museo italiano) hanno incendiato la scena capitolina con le loro idee e con la stravaganza del loro stile di vita. Bettini ci riporta in luoghi simbolo da Rosati a Piazza del Popolo fino a Valle Giulia sede della Galleria d'arte moderna, dove nel '58 vengono esposte le tele di Jackson Pollock con grande scandalo dell'opinione pubblica e della classe politica. È quello il momento in cui inizia questa vitalissima stagione che nulla ha da invidiare alle avanguardie americane e francesi. Con un tocco in più. Il tocco di una cornice che fa da contraltare a quella vivacità intellettuale. E quel contraltare è proprio Roma.
«Credo - commenta Achille Mauri, fratello di Fabio uno dei maestri dell'avanguardia italiana - che in nessuna città come Roma si possa star così bene senza lavorare. È l'unica città che non ti fa sentire in colpa se non fai niente».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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