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Coronavirus, Sonia Bruganelli controcorrente: "L'appello di restare a casa deve farlo chi vive senza tate"

Post furente di Sonia Bruganelli contro i vip che fanno appelli agli italiani per restare a casa dall'alto delle loro abitazioni di lusso, ma è polemica

Coronavirus, Sonia Bruganelli controcorrente: "L'appello di restare a casa deve farlo chi vive senza tate"

Dobbiamo restare chiusi in casa. Medici e infermieri lo stanno dicendo da settimane in tutti i modi. Ci stanno mostrando l'inferno dentro il quale sono costretti a lavorare con turni estenuanti da 12, 18 e a volte 24 ore. Ce lo dicono dalle corsie con indosso le tute informi e dispositivi di sicurezza fondamentali per evitare il contagio. I loro appelli sono raccolti quotidianamente da molti volti noti e dai personaggi più conosciuti che attraverso i social amplificano le loro voci. Barbara d'Urso lo ripete quotidianamente dal suo programma giornaliero, Chiara e Fedez nei loro profili social e insieme a loro tanti altri sensibilizzano al rispetto del decreto del governo. Poi c'è Sonia Bruganelli, che dal suo profilo Instagram ha voluto sollevare la questione sulla provenienza di questi appelli e ha accennato una polemica, non particolarmente gradita dal web.

"'Io resto a casa’ lo voglio scritto da chi vive in 50 mq con tre figli e senza tata. Non da persone come me che hanno case a due piani e ville con piscina e fanno la morale a tutti. Grazie", ha scritto in un post e in una storia la moglie di Paolo Bonolis, quasi come a voler contestare tutti i personaggi famosi che in questi giorni hanno chiamato gli italiani al rispetto delle norme dalle loro case di lusso. Sonia Bruganelli non ha, e non ha mai avuto, mezze misure nell'esprimere i suoi pensieri e anche in questo caso ha voluto lanciare questo forte messaggio, quasi una provocazione a quanti di recente hanno voluto sensibilizzare la popolazione. Non è chiaro quali siano state le intenzioni della moglie di Sonia Bruganelli, ma le reazioni che ha suscitato il suo post sono state come sempre discordanti. Da una parte c'è chi ha appoggiato il suo pensiero, come Taylor Mega, dall'altra chi ha scritto che preferisce stare in casa, anche a stretto contatto con tutta la famiglia, piuttosto che in isolamento in una camera d'ospedale.

Il decreto emanato dal governo e firmato da Giuseppe Conte è molto chiaro. Le uscite sono consentite esclusivamente in deroga per motivi urgenti quali lavoro, comprovate emergenze sanitarie o familiari e stato di necessità, come fare la spesa. Tutto il resto è escluso dalle opzioni previste dal decreto, anche se per il momento da nessuna parte c'è scritto che sono vietati gli sport all'aria aperta. Per questa ragione le forse dell'ordine non possono impedire attualmente ai cittadini di effettuare jogging, purché in solitaria o, in alternativa, mantenendo la distanza di almeno un metro dalla persona più prossima. Per quanto possa essere complicato vivere in appartamenti poco spaziosi, questo sacrificio è fondamentale per permettere agli ospedali italiani di ridurre il carico di lavoro ed evitare il collasso totale del sistema. La misura restrittiva è fondamentale per limitare il contagio del e permettere al Paese di uscire dalla crisi. I personaggi noti si fanno solo portavoce del governo e dei tantissimi medici, infermieri e operatori che quotidianamente chedono di non uscire, e non tutti vivono in case con piscina.

Anzi, molti di loro da quando è iniziata l'emergenza trascorrono il loro tempo in ospedale, lontani dai loro casi, per paura di contagiarli.

Lo sappiamo che bisogna restare a casa ma ...

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