Sembrava che la telenovela del Nobel per la letteratura fosse finita quando Bob Dylan ha mandato, il 5 giugno, all'Accademia di Stoccolma il suo discorso di accettazione. Un discorso che, per altro, il Segretario permanente del Nobel, Sara Danius, aveva trovato «straordinario e, come ci si poteva aspettare, eloquente».E invece no, le polemiche riprendono. Beh non per mettere in dubbio il parere dell'illustre professoressa di letteratura e d'estetica però forse poi questo discorso non è così adamantino come sostenuto dalla Danius. Nel file audio, spedito all'Accademia, Dylan parla ampiamente dei libri che lo hanno influenzato, tra cui il romanzo di Melville Moby Dick. Solo che le citazioni sul testo risultano essere un po' strane. Il primo ad accorgersene è stato lo scrittore Ben Greenman. Ha scoperto che un passaggio di Moby Dick citato da Dylan era inesistente: «Some men who receive injuries are led to God, others are led to bitterness».
Niente di grave anche un Nobel può avere un vuoto di memoria, sbagliare citazione. Solo che un giornalista della rivista on line Slate, si è accorto che l'errore non era frutto della mente di Dylan, lo si ritrovava sul sito di Sparknotes. Sparknotes non dirà niente agli italiani ma, in sostanza, è uno dei maggiori specialisti nella fabbricazione di bigini in lingua inglese. E, sorpresa, il loro bigino che riassume Moby Dick presenta un sacco di passi che assomigliano tantissimo alle parti del discorso in cui Dylan cita o si riferisce al capolavoro di Melville. E ancora: alcune espressioni molto specifiche che nel romanzo non compaiono sono anch'esse curiosamente utilizzate pari pari nel discorso.
Insomma esiste la possibilità che la prolusione che tanto è piaciuta sia, se non un copia e incolla, una parafrasi dal riassuntino molto in stile studente in difficoltà. Dalle parti di Dylan alle illazioni però non rispondono. L'arte è citazione evidentemente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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