Ecco tutte le bufale sulla Chiesa cattolica che piacciono a chi odia l'Occidente

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Ecco tutte le bufale sulla Chiesa cattolica che piacciono a chi odia l'Occidente

Rodney Stark, sociologo delle religioni, è ormai da anni impegnato a fare quel che facevano i matematici sovietici: poiché gli storici o erano allineati al regime o in galera, a occuparsi di storia pensarono loro. Certo, ormai il gulag non c'è più, ma la cappa della disinformazione politicamente corretta (cioè, di regime) grava sull'Occidente e ha un bersaglio privilegiato nella sua più antica istituzione, la Chiesa cattolica. La quale, da secoli impegnata su più fronti (oggi, la misericordia e l'8Xmille), non ha mai avuto tempo né voglia di difendersi. Ed è già tanto se le sue centinaia di università «cattoliche» non remano contro. Così, Stark, più a suo agio con numeri e statistiche, ha dovuto smontare decine di cristallizzati luoghi comuni laicisti esponendo semplicemente i fatti, al di là degli slogan e delle cifre sparate a vanvera. Per esempio, che storico è uno come Simon Whitechapel che inizia così un suo libro sull'Inquisizione? «Fin dall'inizio dovrei mettere ben in chiaro una cosa: io disprezzo la Chiesa cattolica». E giù con «atrocità» da grand guignol.

Stark interviene con la sua ultima opera, False testimonianze. Come smascherare alcuni secoli di storia anticattolica (Lindau, pagg. 340, euro 25), e riporta anche qualche stampa «d'epoca»: frati famelici intenti a squartare eretici e streghe, il povero Galileo in un'angusta cella, pozzi & pendoli e via sanguinando. Peccato che i disegni, in un tempo in cui non c'era la fotografia (ma anche con la fotografia si può barare, come sappiamo), erano tutti inglesi, olandesi e tedeschi. Cioè, antipapisti. Nell'Ottocento, il secolo più anticlericale, fiorirono «musei dell'inquisizione» con cavalletti chiodati e Vergini di Norimberga più falsi delle cinture di castità escogitate nei boudoir settecenteschi e spacciate per medievali. Peccato che Galileo in cella non entrò mai, anche se nelle carceri civili c'erano prigionieri che si mettevano a bestemmiare pur di farsi trasferire nelle più confortevoli celle dell'Inquisizione.

Il libro si apre con un bel disegno pruriginoso, ovviamente olandese, che mostra i Conquistadores spagnoli, papisti, intenti a nutrire i loro cani con i figlioletti di una india impiccata nuda. Non c'è qui spazio per riassumere i molti capitoli, tutti d'argomento diverso (dall'antisemitismo alla persecuzione dei «tolleranti» pagani, dalla schiavitù ai Vangeli censurati eccetera). Va detto, tuttavia, che questi argomenti hanno tenuto banco per secoli nell'educazione scolastica dei Paesi protestanti e ancora, come si vede, veleggiano nel gran mare dell'ignoranza dei laicisti anche laureati, arrivando al grottesco di un Paese come la Francia che scatena ogni anno una guerra senza quartiere ai presepi, più accanita di quella contro il terrorismo islamico. Le Crociate furono una guerra di religione? Per la verità, i musulmani quasi non se ne accorsero, impegnati com'erano (tanto per cambiare) a scannarsi tra loro. Siamo stati noi a metterglielo in testa, e volentieri hanno abboccato dopo aver studiato nelle università europee: dopo la campagna napoleonica il sultano d'Egitto si stupì che poche migliaia di francesi avessero debellato facilmente centinaia di migliaia di mamelucchi e, scelti i migliori giovani, li mandò a studiare a Parigi. Dove trovarono i libri di Rousseau, Voltaire e Gibbon. A nessuno viene in mente che i Crociati si diressero sempre e solo a Gerusalemme e mai alla Mecca. Contrariamente agli Isis di allora che non cessarono mai di provarci con Vienna (capitale imperiale) e Roma (capitale religiosa).

Ma è l'Inquisizione quella che più scatena gli appetiti. Perciò Stark va a fare le pulci, numeri alla mano, con quella più dura, la spagnola. Ebbene, dal 1480 al 1700 (oltre due secoli) abbiamo una media di dieci (10!) esecuzioni l'anno. Mentre tra il 1530 e il 1630 in Inghilterra la media delle esecuzioni era di 750 l'anno, le più per piccoli furti. Enrico VIII fece «bollire, bruciare, decapitare, impiccare» migliaia di «eretici» luterani, lollardi e cattolici, oltre a due mogli. I soli papisti, squartati perché tali, tra lui e sua figlia Elisabetta furono oltre settantamila.

Le streghe? Il posto più sicuro per loro era la Spagna, dove la Suprema (l'Inquisizione centrale) mandava al patibolo o sulle galere i giudici che le condannavano o le folle che le linciavano. Ma anche il libro di Stark servirà solo a chi vuol sentire, gli altri continueranno a correre dietro alle bufale. Compresi molti preti che, presi dall'«accoglienza», non hanno tempo per leggere.

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