Elisabetta Sgarbi lascia Bompiani e fonda La nave di Teseo

I rumors di fronda all'interno della Bompiani si rincorrevano da settimane, circolavano ancora prima che fosse formalizzato l'accordo col quale Mondadori ha acquisito RCS libri. Ora Elisabetta Sgarbi, sin qui direttore editoriale Bompiani, che non aveva nascosto la sua perplessità di fronte all'operazione, ha deciso di andarsene, e non da sola. Del resto, i malumori nella casa editrice erano iniziati a partire dagli autori: in prima fila Umberto Eco che aveva anche lanciato un appello «anti-Mondadori» a inizio 2015. È di ieri il comunicato ufficiale di questo divorzio annunciato: «Elisabetta Sgarbi e gli editori Mario Andreose ed Eugenio Lio si sono dimessi oggi dalla Bompiani (RCS Libri), per partecipare alla creazione di una nuova casa editrice, La nave di Teseo, che inizierà le pubblicazioni nel maggio 2016». Come spiega ancora il comunicato, Elisabetta Sgarbi sarà direttore generale ed editoriale della nuova avventura che avrà sede a Milano, in Via Stefano Jacini 6. La Nave di Teseo ha l'ambizione di essere una casa editrice indipendente di narrativa, saggistica e poesia. Il supporto economico verrà da un gruppo di imprenditori fra cui Guido Maria Brera (noto per aver scritto il libro I diavoli tutto giocato sul mondo della finanza) e degli editori Jean Claude e Nicky Fasquelle. Quanto al modo di far arrivare le copie in libreria, La nave di Teseo si appoggerà per i servizi commerciali e promozionali a PDE (Gruppo Feltrinelli) e alla distribuzione di Messaggerie. Corposo anche il gruppo di autori che interverrebbero direttamente nella fondazione. Si va da Umberto Eco a Sandro Veronesi passando per Furio Colombo, Edoardo Nesi, Sergio Claudio Perroni. Ci sono poi autori che hanno aderito all'iniziativa e quindi sono intenzionati a pubblicare i prossimi libri con la Nave di Teseo: Tahar Ben Jelloun, Pietrangelo Buttafuoco, Mauro Covacich, Michael Cunningham, Viola di Grado, Hanif Kureishi, Nuccio Ordine, Carmen Pellegrino, Lidia Ravera, Susanna Tamaro. E Vittorio Sgarbi che scherzando dice a il Giornale: «Prima c'erano i fratelli Fabbri ora ci sono i fratelli Sgarbi». Da Segrate filtrano le prime voci. Si prende atto con dispiacere che Elisabetta Sgarbi non abbia voluto affrontare la sfida professionale che si prospettava nel gruppo Mondadori. Del resto, si fa notare che il gruppo Mondadori ha sempre rispettato la libertà delle proprie case editrici e che l'acquisizione di Rcs dovrebbe essere interpretata come un'opportunità; mentre la frammentazione del mercato editoriale indebolisce il sistema. Intanto tutte le opere (anche quelle degli autori in fuga) attualmente in catalogo a Bompiani (acquisita da Mondadori con Rcs) resteranno tali.Quanto ai motivi che hanno spinto la Sgarbi a passare il Rubicone dell'editoria indipendente sembrano meno ideologici di quelli di alcuni autori che l'hanno seguita. Dice al Giornale: «Non è una battaglia ideologica e men che meno politica. La nave di Teseo non nasce per essere contro qualcuno. La mia è una scelta personale e importante: lascio una casa editrice che amo, in cui ho lavorato oltre 25 anni... E lascio autori e libri che non avrei voluto lasciare. Ho sempre mostrato la mia preoccupazione per il costituirsi di questo gruppo editoriale e per la vendita delle case editrici, e della Bompiani, alla Mondadori.

La preoccupazione sarebbe stata analoga se la proprietà della Mondadori fosse stata diversa. E non si fonda una casa editrice per fare una protesta. Si fonda una case editrice per fare gli editori».Intanto a Bompiani arriva Massimo Turchetta, che Rcs ha designato ad interim, per sostituirla.

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