Fiorello e l'uso sapiente della libertà

La forza di Fiorello non sta solo nella libertà che si è conquistato da anni grazie ai successi di ascolto, ma nell'uso sapiente di questa libertà. Fiorello non solo si rifiuta (per il momento) di tornare a condurre i grandi show di Raiuno, non solo si alza all'alba per giocare in modo divertente con il web, non solo si trastulla in spazi televisivi che relativamente conquistano piccoli numeri, ma svolazza in mezzo alle notizie più brutte e alle polemiche politiche con grande leggerezza, senza parteggiare per nessuno, con rispetto per tutti pur prendendo in giro tutti. La sua Edicola Fiore, in onda da ieri mattina su SkyUno (e anche su Tv8), non ha perso brillantezza nel passaggio dal web alla televisione. Certo, a quell'ora, e in quel canale può dire tutto quel che gli pare, e infatti l'ha scelto apposta. Si potrà pensare che lui pone fin troppa attenzione a far scontenti (o contenti) tutti. Che la sua ironia non è incisiva, che le sue frecciate (per esempio ieri sui rifiuti) sono semplici tiratine d'orecchi. E, magari, che dall'alto della sua popolarità potrebbe ingaggiare qualche battaglia civile, visto che la sua edicola è basata sulla lettura dei giornali e dunque sulla cronaca. Però, non sarebbe il suo stile né la sua natura. Ci si accontenti allora delle punzecchiature e lo si ringrazi per cominciare la giornata con un sorriso.

Per il resto, intorno a lui, è contorno: gli avventori del bar/edicola sono simpatici e utili allo show, gli ospiti (ieri Sangiorgi nei Negramaro) fanno il loro lavoro, il giornalista Sky Meloccaro è una buona spalla. Dei videomessaggi di Fedez se ne potrebbe fare francamente a meno: interrompono la libera leggerezza.

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