Proprio così, dice trafelato «arrivo adesso da Cremona» e sulle spalle ha uno zainetto come se fosse in pieno Erasmus. Frankie Hi Nrg Mc, al secolo Francesco Di Gesù, neanche 44 anni, arriva al Festival di Sanremo come padre di tanto rap italiano visto che già nel bel mezzo degli anni Novanta ha piazzato due ormai superclassici come Fight da faida e Quelli che benpensano. Poi, alla faccia di ogni tentazione, è rimasto rap fino al midollo. Era nato indipendente a metà (c'era comunque una major a sostenerlo) e dopo più di vent'anni è diventato indipendente del tutto, ossia un «artista a km zero», uno dei pochi che possa dire «sono un mecenate di me stesso». In poche parole è «autore, compositore, interprete, produttore e discografico» delle due canzoni in gara e naturalmente del disco che le contiene, conciso e concettoso come pochi. Sette brani. Titolo calembour (Essere umani). E messaggio preciso: andare dritti al messaggio. «È ora di prendersi le proprie responsabilità», dice in sostanza appena appoggiato lo zainetto sulla poltroncina.
Dopotutto uno dei due brani in gara si intitola Pedala e gioca sulla metafora della gara in bicicletta per rendere l'idea di come stiamo, qui nell'Italia 2014. «Pedaliamo spesso a vuoto, ci manca un tragitto da seguire e non possiamo lamentarci sempre di chi ci governa se non altro perché lo abbiamo eletto noi» spiega parlando da rapper anche se non ha un microfono davanti: quasi in rima, con la scansione precisa di chi con le rime vive e ha vissuto.
La provocazione, ecco, è il suo segreto. Ma tenue, mai viscerale, quasi distillata. Ad esempio: «Tutti parlano e si indignano, ma la rivoluzione la faranno le casalinghe con i sacchetti della spesa in mano: loro sì che sanno come stanno davvero le cose e hanno il coraggio della disperazione». Un po' disperato e affamato, artisticamente parlando, era anche lui a inizio anni Novanta, quando iniziò a supportare i concerti italiani di Run Dmc e Beastie Boys e non aveva un contratto sottomano. Per capirci: «Quando si trattò di trattare un contratto, ho chiesto: qual è il manager più cattivo in circolazione? Mi hanno parlato di Alberto Pirelli dei Litfiba e ho chiesto consiglio a lui». Ora che Frankie è Frankie Hi Nrg Mc si può permettere anche di sconfinare nel personale, quasi autobiografico, come nell'altro brano sanremese Un uomo è vivo: «L'ho scritta dopo esser rientrato nella casa dei miei genitori, che non ci sono più. E mi sono reso conto che la presenza data dall'assenza è sempre forte e costante. Ho staccato di dosso i loro galloni di padre e madre e li ho sentiti vicini come se fossero ancora qui». E dopotutto c'è sempre stata nelle sue liriche una sorgente poetica spesso troppo compressa dall'istinto polemico e dall'indignazione sincera di chi proprio non riesce a stare, ad esempio, «con dei discografici che ti dicono: entro un anno mi devi consegnare un disco nuovo, altrimenti ti pubblico un greatest hits. Ennò: ogni parola di ogni mia canzone per me è un vincolo con chi l'ascolta. C'è gente che mi dice: non so quanti pezzi tu abbia scritto ma quelli che ho ascoltato mi hanno aiutato a diventare migliore. Questo è il mio impegno». Difatti per un po' se ne è stato in disparte.
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