FuoriSerie

I Golden Globe appena trascorsi sono un utile barometro per decidere dove vanno le serie tv. Una prima cosa da dire in sede di bilancio è che le serie musicali si sono ritagliate un bello spazio e che questa sarà una tendenza probabilmente duratura. In questo caso hanno svettato Mozart in the jungle e Empire. La prima, in Italia trasmessa su Sky Atlantic, è secondo i critici americani la miglior serie comedy, vincitrice anche di una seconda statuetta grazie all'interpretazione di Gael Garcia Bernal, premiato come Miglior attore in una serie comedy. Racconta le vicende, zeppe di intrighi e amorazzi, di una immaginaria orchestra classica di New York, ma è tratta dalle memorie di un vero oboista classico, Blair Tindall. La seconda racconta il mondo dell'Hip Hop (non è aliena dai cliché), e ha portato a casa il premio per la Miglior attrice in una serie tv di genere drama con Taraji P. Henson. Questo filone musicale proseguirà anche nel 2016 per cui sono previste due nuove serie musicali di peso: Get Down di Baz Lhurmann per Netflix e Vynil della HBO che in Italia andrà in onda su Sky Atlantic (il primo episodio vanta la regia di Martin Scorsese). Non stupisce invece che la Miglior serie drammatica sia Mr. Robot (che in Italia sarà trasmessa da Premium stories a partire da marzo), più sorprendente che sia rimasta a bocca asciutta Fargo.

Ma bisogna segnalare la presenza di un outsider di gran classe, Wolf Hall, la miniserie della BBC 2. È tratta dai romanzi di Hilary Mantel, racconta l'Inghilterra di Enrico VIII in modo meraviglioso e in un palinsesto italiano starebbe benissimo. Altro che Borgia o Tudor...

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