Cultura e Spettacoli

Il ritorno del Padrino: la saga dei Corleone si rifà il look e torna nei cinema

I tre film più celebri sulla mafia restaurati a 50 anni dal debutto

Il ritorno del Padrino: la saga dei Corleone si rifà il look e torna nei cinema

Il 1972 fu un'annata speciale per il cinema. Uscirono titoli giganteschi: Cabaret, Roma di Fellini, Mimì metallurgico ferito nell'onore, Un tranquillo weekend di paura, Corvo rosso non avrai il mio scalpo, Ultimo tango a Parigi. Ma soprattutto debuttò Il Padrino, primo film della saga che consacrò Francis Ford Coppola fra i maestri del cinema del secolo scorso, fece conoscere al mondo il talento di Al Pacino (e con il secondo capitolo anche quello di Robert De Niro) e regalò a Marlon Brando il suo secondo Oscar come migliore attore protagonista, premio cui oppose un rifiuto passato alla storia facendo salire sul palco la nativa americana Sacheen Littlefeather, che lesse un messaggio dell'attore sul trattamento dei nativi nel mondo del cinema.

Ancora oggi Il Padrino è considerato uno dei capisaldi della cinematografia hollywoodiana. Oltre a quello rifiutato da Brando il film ottenne altri due Oscar: miglior film e migliore sceneggiatura non originale, e fu un tale successo di pubblico da riuscire a superare il record di incassi che Via col vento deteneva da ormai 30 anni. La rivista specializzata Empire lo mette al primo posto nella classifica dei migliori film di sempre.

Ora, per i 50 anni dal debutto, la casa cinematografica che lo produsse la stessa Paramount che durante le riprese mise più volte i bastoni fra le ruote a Coppola, minacciando il licenziamento per presunti ritardi nella produzione e eccessivi costi aggiuntivi -, ha restaurato le tre pellicole con la supervisione dello stesso regista. Il primo film sarà nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti dal 25 febbraio (in Italia dal 22 al 24 marzo) mentre un cofanetto in 4K per l'homevideo conterrà tutti e tre i capitoli. «Sono molto orgoglioso de Il Padrino, che ha certamente definito il primo terzo della mia vita creativa», ha detto Francis Ford Coppola in occasione della presentazione del restauro. «Sono particolarmente contento che nel cofanetto sia incluso The Godfather, Coda: The Death of Michael Corleone, che cattura la visione originale mia e di Mario (Puzo, ndr) nel concludere definitivamente la nostra epica trilogia». Coppola si riferisce al terzo film della trilogia in versione «director cut». Il terzo capitolo infatti, al momento del debutto nel 1990, fu considerato il meno riuscito e lo stesso Coppola finì per amarlo poco, attribuendo il suo insuccesso al poco tempo e al basso budget che gli furono concessi per la realizzazione.

Mario Puzo, lo scrittore del romanzo dal quale la saga fu adattata, partecipò attivamente all'adattamento di tutti e tre i film e il suo contributo fu così importante da suggerire a Coppola l'idea, poi bocciata dai produttori, di inserire il suo nome nel titolo, che avrebbe dovuto dunque essere Il padrino di Mario Puzo.

Non è il primo restauro del capolavoro hollywoodiano. Già nel 2007 lo storico Robert Harris vi si era già cimentato, ma Coppola giustifica questo nuovo lavoro con l'enorme progresso tecnologico degli ultimi anni nel campo del restauro cinematografico: «Usando quel primo progetto come una sorta di mappa, il nuovo team ha lavorato parliamo di migliaia di ore su ogni frame affinché ne fosse restituito il suo aspetto migliore rimanendo comunque fedeli al sentimento originale della saga. È gratificante celebrare questa pietra miliare con la Paramount insieme ai meravigliosi fan che lo hanno amato per decenni, alle giovani generazioni che lo trovano ancora attuale e a coloro che lo scopriranno per la prima volta», conclude Coppola.

Negli anni critici, sociologi e esperti cinefili hanno a lungo discettato sul perché di questo enorme, solidissimo successo. La storia della famiglia mafiosa capeggiata da Don Vito Corleone (Marlon Brando) è stata capace di raccontare davvero, per la prima volta, il seme della violenza mafiosa. Per la prima volta, poi, con Il Padrino, il pubblico parteggiava per quella particolare categoria di «cattivi», forse complice anche il fatto che la storia di violenza raccontata nel primo film nasce dal rifiuto di Don Vito Corleone di entrare nel business della droga.

Sulla produzione della trilogia è anche in corso di lavorazione una miniserie tv che arriverà ad aprile sul canale di streaming Paramount +. Si chiamerà The Offer e vedrà protagonisti Miles Teller nel ruolo del produttore Albert S. Ruddy, Dan Fogler in quello di Coppola, Patrick Gallo che sarà Mario Puzo e Justin Chambers che interpreterà Marlon Brando.

Nel cast anche Lou Ferrigno, Giovanni Ribisi e i figli d'arte Jake Cannavale e Colin Hanks.

Commenti