L'"Utopia" diventa realtà. Ecco l'avventura più folle di Silvio Berlusconi

L'"Utopia" diventa realtà. Ecco l'avventura più folle di Silvio Berlusconi

Anche i fiori all'occhiello rifioriscono. E così il fiore all'occhiello di Mediaset e Publitalia, la pubblicazione più prestigiosa della maison Berlusconi, l'elegante biglietto da visita editoriale per capi di Stato, industriali e intellettuali italiani e stranieri, ossia la celebre collana «Biblioteca dell'Utopia» dell'unica casa editrice mai apparsa col nome del Cavaliere - la Silvio Berlusconi Editore - torna a nuova vita e sotto una nuova sigla: la Luni editrice di Matteo Luteriani. Ve li ricordate? Il primo di quei libri - ormai oggetto di collezionismo - fu l'Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam nel 1990, l'ultimo la Repubblica di Platone nel 2012. In mezzo: grandi classici del pensiero e della letteratura, dalla cura e la veste editoriale ineccepibile, stampati prima da Luigi Maestri poi dalla tipografia Campi, alcuni dei quali con prefazione del padrone di casa, Silvio Berlusconi. Erano i favolosi anni di Publitalia.

Nata nel 1990 da un'idea di Marcello Dell'Utri, bibliofilo insaziabile e in quel momento presidente di Publitalia, la Silvio Berlusconi Editore durò un soffio di anni (a un certo punto fu incorporata da Mondadori), ma fece a tempo a pubblicare nella collana «Biblioteca dell'Utopia» un titolo all'anno sia in edizione di lusso - la strenna usciva sempre il giorno di Sant'Ambrogio - sia, poi, in un'edizione per la vendita in brossura. I primi tre furono l'Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam, l'Utopia di Tommaso Moro e Il Principe di Niccolò Machiavelli annotato dal falso Napoleone (un'edizione che mancava dall'800: la traduzione dei «commentaires» dello pseudo Bonaparte era di Ermanno Paccagnini, la «proposta di lettura» di Vittore Branca). Poi arrivarono, tra i gioiellini, Le sottilissime astuzie di Bertoldo di Giulio Cesare Croce (1993) con introduzione di Piero Camporesi, il De hominis dignitate di Pico della Mirandola (1994), La nuova Atlantide di Francesco Bacone (1996) curata da Carlo Carena con prefazione di Massimo Cacciari; La città del sole di Tommaso Campanella (1997) con prefazione di Lina Bolzoni - soltanto per citare qualche nome eccelso delle lettere italiane - e poi il Manifesto del partito comunista (1998) con prefazione di Lucio Colletti e traduzione di Lucio Caracciolo e il Momo di Leon Battista Alberti (2008). E qui apparvero, in prima edizione mondiale, sotto il titolo L'utopia del mostro, le lettere inedite dal Nord Europa (1925-30) di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (2006) ritrovate da Marcello Dell'Utri.

Bene. Ora la più eccentrica fra le collane di classici viene portata in libreria da Luni editore (i primi titoli sono l'Utopia di Tommaso Moro, Il Principe di Niccolò Machiavelli, le lettere di Tomasi di Lampedusa e il De Monarchia di Dante Alighieri con il commento di Cola di Rienzo e il volgarizzamento di Marsilio Ficino). I volumi della nuova edizione, per lettori forti, costano fra i 22 e i 25 euro, e sono in una veste molto elegante: carta avorio, copertina sobria, plastificazione soft touch (un nuovo sistema grazie al quale la copertina sembra di velluto, morbida al tatto e non riflette la luce): a suo modo un omaggio high tech alla qualità classica della celebre collana.

Il cui titolo - la «Biblioteca dell'Utopia» - ricorda che imprese e progetti, anche nel campo del pensiero e dell'economia, per realizzarsi chiedono di avere in sé tracce e slanci utopistici. Cosa che un uomo come Silvio Berlusconi conosce bene.

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