La domanda sull'eventuale cancellazione di Tempi di Libri, il salone dell'editoria di Milano, è stata posta più volte e ogni volta Ricardo Franco Levi, presidente dell'Associazione Italiana Editori (Aie), ha risposto: «Cancellare Tempo di Libri? Non è stato preso in considerazione. Così come non è considerabile una sospensione: le fiere non si sospendono. Tempo di Libri 2019 si farà». Ieri Aie si è riunita due volte, per il comitato di presidenza e per il consiglio generale, e il futuro del Salone di Milano era tra i temi rilevanti in agenda (oltre al fatto che nel contratto di Governo non compare la parola «Libro»): «Compito dell'Aie è contribuire affinché le fiere editoriali compongano un quadro armonioso e coerente», ha detto Levi, che ha citato Napoli, Più libri più liberi a Roma, gestita da Aie, Bologna Children's Book Fair, fino a Torino e Milano, ma anche Londra e Francoforte. «Ora il tema è come rendere compatibili anche per gli editori Salone di Torino e Tempo di Libri».
La compatibilità di cui parla Levi - resa necessaria dalla missione di AIE, cioè la promozione e la diffusione della lettura in Italia: «Siamo prima di tutto editori, non espositori» - parte da tre fattori. La collocazione temporale: la stessa settimana scelta nel 2018, che si è rivelata vincente anche per la Festa della Donna, è ostacolata dal fatto che in quel periodo il prossimo anno cada il Carnevale Ambrosiano. La collocazione logistica: riportare Tempo di Libri dentro la città, a FieraMilanoCity invece che a Rho, ha premiato in termini di visitatori, ma sarà possibile rifarlo, in date diverse? Infine, la sovrapposizione con tempi e modi torinesi: «Nessun titolo in questi giorni mi è spiaciuto più di Torino ha vinto», ha dichiarato Levi. «Non è un derby, non devono esistere contrapposizioni». Detto questo, si ribadisce che l'uscita di AIE da Torino è stata corretta, visti i conti in rosso, che ha dato una scossa al Salone e che l'orgoglio sabaudo che ha fatto i numero del successo è stato coltivato in 31 anni: «Milano ha tutto lo spazio per crescere: è solo alla seconda edizione. E l'anno prossimo raggiungeremo pure l'obiettivo: andare in pareggio». Inoltre, Tempo di Libri ha avuto partecipazione e diffusione da parte delle istituzioni pubbliche, ma «In termini di sostegno finanziario non c'è paragone» con Torino.
Si attende dunque il confronto con Fiera Milano, socio di AIE ne La Fabbrica del Libro: «Oggi abbiamo due fiere vicine nello spazio e nel tempo, con modalità che hanno una forte analogia. Il Salone del Libro ha un livello ormai consolidato, per cui certo non andremo a cambiare Torino. Valuteremo con Fiera Milano - partner attento, intelligente e che sa come si differenziano la manifestazioni - le modalità che consentano il miglior sviluppo di Tempo di Libri in un territorio come quello milanese, incomparabile a ogni altro». Levi si è dato due settimane di tempo per questa esplorazione: «Valuteremo anche le proposte delle associazioni torinesi e non è esclusa convergenza con Bookcity».
E mentre a Torino la squadra vincente del 2018 è già stata riconfermata per la prossima edizione, AIE si limita a dire che il nome del direttore, Andrea Kerbaker, non è nemmeno stato fatto, «Tanto è stato l'apprezzamento per il programma e per il successo 2018». Come dire che almeno su questa nomina pare varrà il silenzio assenso.
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