Parlando con Raffaella Carrà, si capisce perché è un'icona. Di tutti. Sprizza energia, mica negatività. E vive nella nostra epoca, non in quella della nostalgia. «Sarebbe una noia mortale», dice lei. Perciò se registra un disco intero dopo 17 anni (Replay, già al top in tutte le classifiche latinoamericane), non si limita a celebrare i bei tempi andati ma canta una bella dance salutare. E non fa la gggiovane a tutti i costi, lei che, come ha detto ieri, avrebbe voluto «andare in pensione». Un'icona non può smettere di esserlo, tanto più se di cognome fa Pelloni e discende da quello che Pascoli chiamò «Il Passator cortese». Però si può rinnovare. Così. «Oggi il bello di fare un disco è che, grazie al web (e a Cubomusica), lo puoi promuovere da casa senza girare tutto il mondo». Tanto più se sono undici canzoni grandi firme (dalla Nannini a Malgioglio a Gatto Panceri e Peppi Nocera) registrate, questo sì, alla vecchia maniera: con passione. «Eggià» dice lei con quell'accento romagnolo che da solo mette voglia di ballare.
Scusi signora icona, come mai le è venuta voglia di incidere un disco?
«Tutto è partito due anni fa quando Bob Sinclar (famosissimo dj - ndr) ha remixato il mio brano Far l'amore. È stato bello e comodo e mi ha fatto tornare il desiderio di musica. Poi è arrivato Charlie Rapino, che mi ha fatto ascoltare nuova musica e tutto è ripartito con un solo comune denominatore».
Quale?
«La libertà. Senza nulla togliere alle mie grandi collaborazioni, da Boncompagni in giù, non mi sono mai sentita così libera di scegliere ciò che volevo».
Difatti nel disco c'è pure un brano scritto da Gianna Nannini, Cha cha ciao.
«Era venuta a The Voice e, dopo aver cantato con Cocciante, mi ha detto alla sua maniera oh, è vero che tu fa' un nuovo album?. Quando le ho risposto che avevo questa intenzione, mi ha detto: Voglio scrivere per te un brano che diventi famoso in tutto il mondo».
Vuole vincere facile.
«Poi pensavo si fosse dimenticata di me. E invece è venuta a Viareggio nello studio di registrazione e ho cantato di fronte a lei: ero quasi in imbarazzo! D'altronde, sin dal Tuca tuca, la mia è sempre stata musica da vedere, non solo da ascoltare».
Quindi tornerà in tournèe?
«No, al massimo farò un video. So come vanno i tour: si inizia copn un concerto e poi se ne fanno 50. Ne ho fatti ovunque».
Dopotutto non è un caso se, nel suo ultimo tour, Madonna accennava proprio ai passi del Tuca Tuca.
«A proposito di passi, credo che la mia storia artistica sia proprio fatta di piccoli passi. Per rimanere sempre nel presente».
Parliamo di futuro immediato. The Voice?
«Lo rifarò, mi emoziona».
Piero Pelù ha detto che lui torna solo se daranno più spazio al rock.
«Beh i gusti degli italiani sono decisamente orientati più al bel canto e al pop. Però a Piero gli voglio tanto bene. Oggi ci siamo messaggiati e lui mi ha risposto: I love you. Una solidarietà rara tra cantanti. In ogni caso, tornerò a The Voice dopo il Festival di Sanremo. Fazio mi aveva già invitato l'anno scorso per cantare due brani. Gli dissi: Ma sei matto?».
Stavolta però ci va.
«Mancano dei dettagli ma credo proprio di sì. Canterò un mio brano anche se parleremo dei sessant'anni della tv pubblica».
D'altronde lei è un testimonal Rai di diritto.
«Io sono nata in tv in una notte con il programma Io Agata e tu nel 1970 con Nino Ferrer, Nino Taranto e Norman Davis. In Germania, dopo aver partecipato a Star Parade, ho venduto 700mila dischi. La tv non toglie dignità artistica o musicale: e questa è una lezione che tanti giovani artisti hanno ancora paura di accettare».
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