Lei si stupisce perché «il pubblico conosce a memoria tutti i brani che canto, anche quelli che non sono singoli». E, si sa, oggi capita raramente. Insomma è partito benissimo il nuovo tour di Francesca Michielin che l'altro giorno è passato per il Fabrique di Milano (sold out con 3200 spettatori) e conferma il bel risultato del disco 2640, uno dei pochi di questi anni che abbia un senso dall'inizio alla fine.
«Dopo X Factor tanti pensavano che io fossi solo una sfigata che provava a lavorare da sola». Oggi, pochi anni dopo, lei ha il suo bel seguito e anche dal vivo conferma una genuinità spontanea e vitale che non è facile trovare in giro: «Suoniamo tutto noi, eh, non ci sono sequencer», dice orgogliosa. Ieri è uscito il suo nuovo video Bolivia per la regia diel sempre bravo Giacomo Triglia. In fondo il Sudamerica è da anni nei pensieri di questa artista minuta ed educatissima che ora si indigna di quanto poco si parli della Bolivia anche se «abbiamo a che fare con roba boliviana tutti i giorni».
Dopotutto la Michielin guarda molto spesso oltre i confini, e non soltanto verso il Sudamerica.
Ad esempio, nel suo concerto spunta anche la cover di Monster, brano della megastar americana dell'hip hop Kanye West: «Parla di quanto la pressione mediatica porti gli artisti a diventare mostri ed è per questo che io ho inserito il verso in italiano la vita è fatta per vivere e non per accontentare». Un pensiero che, diciamola tutta, dovrebbe diventare una legge.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.