Lo Monaco strepitoso nel «Berretto a sonagli»

Applaudiamo il ritorno del Berretto a sonagli di Pirandello. Il Berretto è un testo che non risparmia nulla e nessuno e che alla fine azzera l'intrigo predisposto da una moglie costretta ad addossarsi la responsabilità del caos che minaccia di travolgere il pilastro secolare della famiglia. Dove tutto accade e trova il suo scioglimento definitivo nella persona del Ciampa, l'uomo di fiducia di quel padrone di casa che siamo destinati a non vedere mai surrogato dal coro delle femmine che ne gonfiano a dismisura il carisma. Attribuito in scena proprio al Ciampa, divenuto il deus ex machina dell'intera vicenda che un attore del calibro di Sebastiano Lo Monaco caratterizza con straripante vivacità, giocando magistralmente sui tic di cui è portatore. Indimenticabile la sua camminata dinoccolata e strisciante quando, con falsa umiltà, si rivolge a Beatrice assorta nei suoi propositi come una dea della vendetta persuasa a distruggere il marito. Che Lo Monaco salva dalle insidiose manovre della brava Maria Rosaria Carli la quale tenta di ridargli la pariglia mentre tutto attorno l'ironico gagà di Claudio Mazzenga e la strepitosa madre di Gianna Giachetti tessono la tela di ragno della pazzia attorno al capro espiatorio.

Ma Lo Monaco, che è anche il responsabile della bella regia, domina su tutti con l'impeto dissacrante dei suoi occhi dilatati a dismisura come della sua voce grave e profonda che ne fanno l'erede ideale del compianto Salvo Randone. Successo strepitoso.

IL BERRETTO A SONAGLI - Firenze, Teatro La Pergola.

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