"Nei Pooh a vita, ma ora faccio il cantautore"

L'intervista a Roby Facchinetti. L'artista pubblica il suo primo cd da solista dopo vent'anni

Impossibile fermarlo: Roby Facchinetti suona come parla. Veloce. Senza sosta. Perciò ora che i Pooh si sono messi tra parentesi fino a fine 2015 lui proprio non ce l'ha fatta a resistere: ha registrato un disco da solista, un bel disco oltretutto. Si intitola Ma che vita la mia, è rigoglioso di passione, di tastiere e di arrangiamenti, chiamiamoli così, prog pop. Insomma: «È l'espressione di un bisogno enorme dopo tanti anni di Pooh: fare una cosa solo mia». E immaginatevi il guizzo dei suoi occhi azzurri quando lo dice.
Però Facchinetti scusi qualcuno potrebbe pensare che voglia andarsene dai Pooh.
«Ma figurarsi. La mia vita è con loro. Anzi, se proprio posso dirlo, sogno addirittura di poterla finire sul palco con loro, la mia vita».
Allora perché fare un disco da solo?
«Quando abbiamo deciso che ci saremmo fermati per due anni, non ho resistito. E ho parlato con Valerio Negrini, il fondatore della band, uno dei più grandi autori della storia musicale italiana. E lui mi ha detto: ti voglio più cantautore».
Roby Facchinetti cantautore?
«Ad esempio il mio brano Un mondo che non c'è, Guccini lo canterebbe così (e imita Guccini - ndr)».
Negrini è riuscito a scriverle testi praticamente autobiografici.
«Valerio era un maestro assoluto. Le ultime correzioni al testo di Gocce nel mare me le ha dettate al telefono poco prima di Natale del 2012. È morto a inizio gennaio. Forse se lo sentiva, e ha voluto finire il “compito” prima di andarsene».
Però spieghi com'è il Facchinetti cantautore.
«Ho utilizzato la mia vocalità in modo diverso e ho provato a essere ancor più nitido nella pronuncia, anche per rispetto a lui visto che temeva le parole fossero sovrastate dalla musica».
Nel brano Ma che vita la mia c'è un verso che la riassume fino in fondo: «Non è stata una vacanza e nemmeno una galera, né rimpianti né rimorsi». In tanti anni eanche un rimpianto o un rimorso?
«Devo dir la verità? Non ne ho. Sono portato a ricordare solo le cose belle. E provo a dimenticare quelle brutte».


E adesso?
«Dal 10 maggio a Bergamo inizierò acantare dal vivo di questo disco e degli altri due solisti che ho inciso nella mia carriera. E a fine 2015 inizieremo a festeggiare i Pooh. Preparatevi: sul nostro palco capiterà veramente di tutto».

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