Da Nelson a Costello Le star cantano gli inediti di Cash

Era un duro nell'arte (andate a vedere il testo di Cocaine Blues dove il protagonista racconta, dopo un tiro di coca, di come abbia ammazzato la sua donna con un colpo di pistola e sia stato condannato a 99 anni di carcere duro) e nella vita

Da Nelson a Costello Le star cantano gli inediti di Cash

Antonio Lodetti

Era un duro nell'arte (andate a vedere il testo di Cocaine Blues dove il protagonista racconta, dopo un tiro di coca, di come abbia ammazzato la sua donna con un colpo di pistola e sia stato condannato a 99 anni di carcere duro) e nella vita. Il suo sguardo sembrava scolpito nel monte Rushmore ed è stato il primo degli «outlaw», dei fuorilegge del country, insieme a personaggi come Willie Nelson e Kris Kristofferson. E proprio due monumenti come Nelson e Kristofferson, insieme ad altri artisti come Elvis Costello e Alison Krauss, celebrano il vecchio Cash con l'album Forever Words. La solita rivisitazione? Il solito album tributo? Niente di tutto questo. I grandi nomi della musica hanno messo in musica poesie, note, scritti, lettere inedite nate dalle mani di Johnny e raccolte scrupolosamente dal figlio (e produttore) John Carter Cash. Cash junior aveva già pubblicato nel 2014 Out AMong the Stars, l'evocativo album di inediti di Cash in cui c'era anche un duetto con Elvis Costello.

Non si può proprio dire che Costello appartenga al mondo country, ma la sua duttilità (che comprende anche il mondo dell'Opera) lo ha spinto a cimentarsi anche questa volta con uno dei suoi personaggi preferiti, e qui innerva con i suoi ritmi la dolce I Still Love You. Molte delle canzoni dell'album traggono ispirazione dal libro Forever Words: The Unknown Poems, altre provengono dagli archivi segreti del giovane Cash, che pare abbia nei suoi archivi un immenso tesotro di scritti e canzoni. È un disco per superfan di Cash, che va oltre le canzoni ma si apre con una sorta di preghiera,: Forever/I Still Miss Someone, con i suoi vecchi amici Willie Nelson che recita il testo mentre Kristofferson suona la chitarra (tra l'altro I Still Miss Someone è l'unico accenno al repertorio classico di Cash). Nostalgia? Bieca operazione commerciale? Ciascuno la pensi come crede ma questi brani sono ben costruiti e ricchi di pathos, come l'aggressiva Jellico Coal Man che vede al microfono T Bone Burnett. Le tante voci qui impegnate evocano lo spirito e le battaglie di «The Man In Black», come veniva chiamato dal titolo del suo inno di battaglia a favore dei «perdenti». Uno dei momenti più alti dell'album è A Jume This Morning, nato da una lettera che Johnny scrisse alla moglie June, e che acquista una verve particolare nel dialgo responsoriale tra le voci di Ruston Kelly e Kacey Musgraves. Non manca un pizzico di ritmo con Elvis Costello e col redivivo John Mellencamp, ma c'è un altro piccolo tesoro in questo disco. Tra i brani che Cash aveva registrato sotto la guida del produttore Rick Rubin c'era Rusty Cage dei Soundgarden (incisa sul bellissimo Unchained, vincitoe di un Grammy e consigliatissimo).

Chris Cornell lo ha ricambiato, prima di morire anch'egli, mettendo in musica l'introspettiva You Never Knew My Mind. Uno splendido documento anche perché - come dice Cash junior - «La scelta dell'artista da abbinare a ogni canzone è stata una questione di cuore».

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