Primeteatro

Sono già 40 anni che Maria Callas ci ha lasciato. Perciò ci sembra giusto ricordarla con un monologo. Ovvero quel Master Class che il commediografo americano Terence Mac Nally confezionò su misura per la grande cantante citando il ciclo delle lezioni impartite dal soprano a New York agli allievi più meritevoli del Conservatorio. Dove la Callas non si limitò a raccomandare il rispetto della partitura, ma si compiacque di vagliare punto per punto le indicazioni proposte dal libretto. In cui, tanto per fare un esempio, la psicologia di Lucia di Lammermoor appare precaria fin dall'inizio. «Perché l'eroina - spiegò - è vittima della pazzia fin dal primo momento in cui si presenta in scena e quindi chi la interpreta deve far uso di coloriti chiari, quasi spenti per rifletterne l'ansia», concluse perentoria la più grande cantante del secolo. Affidata anni fa all'arte di Rossella Falk, e in Francia al talento di Fanny Ardant, che fu chiamata a rivestire il ruolo della Callas anche nel film di Zeffirelli, oggi la parabola di questa artista viene portata in scena da Mascia Musy che, con devoto puntiglio e ispirata convinzione, ce la restituisce vitale e vibrante come non mai nello spettacolo che la vede interprete.

Il fantasma della Callas viene dunque evocato intimo e integro nelle parole accorate di Mascia che ci regalano l'immagine di un'artista in continua creatività anche quando rievoca il suo stesso esempio, rimasto tutt'ora ineguagliabile, davanti a una platea stupefatta da tanto talento. Per Mascia una bellissima prova.

MASTER CLASS - Roma, Auditorium Parco della Musica.

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