La Raffaele imita Sabrina Ferilli nel film Premio Oscar di Paolo Sorrentino

Tony DamascelliIonesco aveva previsto tutto. Scrivendo Che formidabile bordello già sapeva che una sua concittadina rumena si sarebbe presentata al festival di Sanremo là dove il casino sta vicino al casinò e va in scena da oltre sessant'anni, sempre diverso e sempre uguale a se stesso.Bellissima, dunque, Madalina, con l'accento sulla prima a, una Maddalena davanti alla quale siamo peccatori. Inquietante e inquieta la bellezza di Virginia, nel senso di femmina e non di stato americano, maestoso il Gabriel che una volta sarebbe stato definito fusto, a volte confuso con bidone. Ghenea, Raffaele, Garko, ecco la triade della famosa rassegna canora, contorno di Carlo Conti ma forse più importante del medesimo.Insomma: un festival di gente affascinante, la grande bellezza trasloca da Roma a Sanremo, portandosi appresso l'intero carrozzone Rai, pure quello inserito nella bolletta della luce, a ribadire che trattasi di un teatro dell'assurdo, sempre Ionesco scrisse.Madalina Ghenea da Slatina è una donna che provoca l'ergastolo dei desideri, fine pena mai. L'abbiamo vista sfiorare a accarezzare le labbra di Cristiano Ronaldo, così attirandolo verso una stanza non credo per parlare di tattica, il mistero resta irrisolto. A Sanremo si è commossa dinanzi a una sala stampa piena di penne maligne e si è pure messa a piangere ma, gentile Madi, c'è di peggio nella vita.Gabriel Garko, occhi da tigre e attorno c'è il resto che fa impazzire donne, uomini, nonne, nipoti, militari a metà prezzo (si diceva e scriveva così, per favore, nessuno si offenda). È lui il macho ma anche l'icona gay, riunisce l'Italia da destra a sinistra, sopra e sotto. Dicono che sia la versione padana di Scamarcio, preferisco, nel senso buono il pugliese al torinese.Virginia Raffaele, sarebbe una coppia di fatto per nome e cognome, è la tipa che sta seminando il panico tra gli «imitati speciali», l'anno scorso fu Vanoni, ieri sera la Ferillona con le note di A far l'amore comincia tu, un classico della Carrà, rivisto e rilanciato da Bob Sinclair ne La Grande Bellezza. Come diceva Jep Gambardella nel film da Oscar: «Non volevo solo partecipare alle feste, volevo avere il potere di farle fallire», questo il progetto malefico della Raffaele che è una saltimbanco, viene da una famiglia circense e dunque le viene facile far divertire gli astanti, un clown ma non Pierrot, non ha una lacrima sul bianco viso, eventualmente le fa versare a chi è la sua vittima. Ieri sera Sabrina Ferilli ha dovuto pagare dazio, come era accaduto alla Belen e alla Boschi che viene risparmiata, forse perché a Renzi sta bene tutto ma non proprio tutto. Per esempio a Sanremo cade la pioggia ma che nessuno dica «piove, governo ladro» perché stavolta può perdere il posto.

Il festival, dunque, è incominciato con questi tre valletti/e ma è l'ultima volta che li cito così, sono loro l'acchiappaocchi, la Madalina già vincitrice, la Virginia come un ratto tra le gonne delle donne dello spettacolo e infine Gabriel Garko che la Rai ha preso in prestito a Mediaset mentre ha negato lo stesso a Chimabretti. Roba che a Roma qualcuno potrebbe anche spiegare. Ma il Leone non si è addormentato. Forse.

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