Renato Zero: "Dopo quel furto a New York, non volai più all'estero"

Intervistato da Tv Sorrisi e Canzoni, Renato Zero rivela che la sua carriera all'estero è stata limitata a seguito di un trauma: "A New York mi rubarono i cachet e non volli più volare all'estero"

Renato Zero: "Dopo quel furto a New York, non volai più all'estero"

Intervistato da Tv Sorrisi e Canzoni in occasione della recente uscita del suo ultimo album, "Zero Il Folle", Renato Zero rivela un aneddoto accaduto agli inizi della sua carriera e che l'ha profondamente segnato e persino limitato.

Dalle pagine del settimanale diretto da Aldo Vitali, il cantante parla dei suoi pregi e dei suoi difetti. Alla prima categoria appartiene sicuramente quel "fuoco sacro" che ha fatto in modo che "Zero" si impadronisse di "Renato", fin da quando aveva solo 15 anni.

Tra le cose che non apprezza del suo carattere, Fiacchini non ha dubbi: "Non mi piace, invece, la mia idiosincrasia per l'aereo". In questo "blocco", Renato Zero vede la causa del suo limitato successo all'estero: "Mi ha impedito di portare la mia musica al di fuori dell'Italia come avrei voluto e potuto".

Questa "idiosincrasia per l'aereo" ha origine in un momento ben preciso e che il cantante ha molto chiaro: "Tutto nasce da una tournée che feci insieme con Walter Chiari e Loredana Bertè a Toronto e al Madison Square Garden di New York". In questa occasione successe una cosa negativa e inaspettata che segnò duramente la vita e la carriera di Renato Zero: "Il giorno dopo l'ultimo spettacolo qualcuno forzò la cassaforte dell'albergo e portò via tutti i miei cachet per quelle serate".

"Ne rimasi così traumatizzato che non volli più saperne di volare all'estero", chiosa

rammaricato Renato Zero, convinto che quello spiacevole episodio abbia causato un blocco psicologico che ha fortemente condizionato la sua vita e gli eventuali sviluppi della sua carriera ben oltre i confini nazionali.

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