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La rivelazione choc: "Prima Epstein mi ha violentata, poi sono stata minacciata di morte"

In "Relentless Pursuit", il libro che narra la storia del pedofilo Jeffrey Epstein, il legale Brad Edwards rivela al mondo la scioccante testimonianza di una vittima di Epstein e della "reclutatrice" di minorenni Ghislaine Maxwell, che un giorno la minacciò di morte

La rivelazione choc: "Prima Epstein mi ha violentata, poi sono stata minacciata di morte"

Nella sua ricerca di indizi a carico di Jeffrey Epstein, il legale Brad Edwards ha parlato con tante vittime del pedofilo americano. Una di queste è Maria Farmer, una ex dipendente di Epstein, la cui testimonianza è riportata dal legale nel suo libro, "Relentless Pursuit". Il libro narra la storia della caccia che l’avvocato intraprese dodici anni fa per incriminare Jeffrey Epstein, colpevole di aver portato avanti dagli anni '90 al 2019, una vera e propria “tratta di minorenni”. La Farmer, all’epoca 21enne, viene adulata dalla diabolica coppia Epstein-Maxwell, dai quali verrà introdotta al mondo dell’arte, la sua grande passione. Epstein le paga un corso a Santa Fe e Maria diventa una specie di assistente di colui che agli occhi inesperti della giovane è un filantropo propenso ad aiutare giovani di talento come lei. Ma le cose non stanno esattamente così. Estremamente abile nel nascondere le sue reali intenzioni, Epstein fa credere alla ragazza di poter pensare alla sua carriera come artista e Maria viaggia con il finanziere tra New York, Palm Beach e altre località, dove scopre le lussuose dimore del suo datore di lavoro e conosce persone tra le più influenti e ricche d'America.

Nell’estate del 1996 Maria viene mandata a lavorare ad un progetto artistico nella magione del fondatore di Victoria’s Secret Les Wexner, in Ohio. Ed è quell’estate che Maria capisce che qualcosa nel suo capo e nella sua intima amica Ghislaine Maxwell, non va. Fino ad allora il suo lavoro per Epstein consisteva nell’occuparsi della sua agenda e sebbene a volte vedesse andare via da casa Epstein, ragazzine molto giovani in lacrime, la diabolica Ghislaine le faceva credere che fossero state "scartate dal lavoro di modelle". Durante il soggiorno da Wexner, Edwards racconta che “Ghislaine e Jeffrey andarono in Ohio a trovarla. Ghislaine disse a Maria di recarsi nella loro camera per parlare. Maria completamente vestita, trova i due a guardare la televisione a letto e si siede. Ma parlare non era nelle loro intenzioni. Ghislaine le afferra un seno e Jeffrey fa lo stesso. Maria va in panico, si alza immediatamente e chiama la polizia, che non risponde. Allora chiede al padre di venirla a prendere dal Kentucky. Una volta tornata a New York, Maria non perde tempo e chiama l’Fbi e la polizia, per riportare le molestie di Epstein e della Maxwell”.

A questo punto la rivelazione che Maria fa ad Edwards è a dir poco scioccante: “Maria ci rivelò che non molto tempo dopo ricevette una telefonata di Ghislaine, che le disse: 'Se provi a chiamare ancora la polizia ti dovrò uccidere'”. A quel punto Epstein e la Maxwell iniziano a “screditare Maria nel mondo dell’arte newyorkese", al punto da costringere la ragazza "ad andarsene dalla città. Inoltre, le minacce di Ghislaine la portarono a nascondersi”. Quello di Maria è l’ennesimo racconto delle violenze compiute dalla coppia criminale, da lei definita “Bonnie and Clyde”.

Maria, ingenuamente caduta nella rete del perverso magnate, attratta dal lusso e da false promesse, è stata la prima vittima a farsi avanti e rivelare la sua storia, fatta di minacce di morte e abusi.

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