Sottile, lo Sherlock Holmes oltre il "Quarto grado"

Il giornalista dall’inizio di luglio racconterà l’attualità con lo stile del giallo: non solo delitti, anche politica. "È una sfida, sono nato come cronista di strada"

Sottile, lo Sherlock Holmes  oltre il "Quarto grado"

Da qualche settimana indossa la cravatta per prepararsi allo sbarco su Canale 5 agli inizi di luglio con un programma in prima serata che, provvisoriamente, s’intitola Quinta colonna. Più elegante e felpato per la rete ammiraglia del Biscione. Tutto a posto, dunque, sopra il pizzetto e sotto il sopracciglio caliente. La scommessa è impegnativa e qualcuno, pure dalle sue parti, gufa di nascosto. Ma Salvo Sottile, quarantenne in carriera a Mediaset, lo sa. E all’idea di realizzare qualcosa di nuovo, il programma che non c’è, ci crede sul serio. Quindi, bando alle invidie e ai veleni interni. L’obiettivo è trattare l’attualità, non solo la cronaca nera e i delittacci, con lo stile del giallo e del mistery: curiosità e passione per i dettagli che costruiscono le storie. La gente ha le tasche piene dei talk show solo chiacchiere e opinioni. Vuole conoscere i retroscena, il fattore umano che smuove la realtà e determina successi e sconfitte. E allora, perché non provare a raccontare anche la politica, i palazzi romani, gli scandali della pubblica amministrazione, le scalate della finanza o le tragedie naturali con la formula già rivelatasi vincente a Quarto grado?

Eccola qui la sfida, qualcosa più di un esperimento. Nelle scorse settimane era circolata anche la voce che Sottile avrebbe preso il posto di Alessio Vinci. Ma il conduttore di Matrix ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair il cui titolo suona così: «Ho imparato a mettermi in Salvo». Chiaro no? Ognuno avrà i suoi spazi. Da Quarto grado a Quinta colonna, che richiama l’idea della realtà nascosta oltre a quella dell’impaginazione dei giornali, per Sottile e la sua squadra (Siria Magri, Sabrina Scampini e Rosa Teruzzi) è un salto in avanti nella continuità.

Palermitano, figlio d’arte di Giuseppe - già vicedirettore di Studio aperto di Liguori e ora del Foglio - dopo un breve periodo nelle tv locali, Salvo Sottile si fa conoscere dal grande pubblico con le corrispondenze per il Tg5 di Mentana dalla Sicilia dilaniata dalle stragi mafiose. «Fu quella la mia tragica palestra. Sono nato come cronista di strada», sottolinea con orgoglio. «A Palermo ero a contatto con i più grandi gialli del mondo. Ed ero costretto a capire in fretta se quello del giornalista era il mio mestiere. Il mio annus horribilis fu il 1992, quando furono ammazzati Falcone e Borsellino. Avevo 19 anni». Dopo un decennio sul fronte di Cosa nostra, Mentana lo chiama a Roma. Ma Sottile morde il freno e quando, nel 2003, Emilio Carelli lo vuole a SkyTg24 per condurre il primo telegiornale di un canale all news non si fa sfuggire l’occasione. In video ci sta volentieri, Sottile. E che il video lo buchi, lo vede anche Carlo Rossella che lo riporta a Canale 5 per affidargli l’edizione del mattino. Con la formula della doppia conduzione approda con Barbara Pedri al tg delle 13. Ma quando Clemente Mimun punta sulle annunciatrici escludendo gli uomini dal video, lui è tra i più accesi nel contestare il comitato di redazione, considerato acquiescente al direttore.

Appassionato e adrenalinico, Sottile non si ferma mai. Padre di due figli, un maschio di sei anni e una bambina di quattro, sposato con Sarah Varetto, direttore di SkyTg24, inizia una promettente carriera di narratore con due romanzi, Maqeda e Più scuro di mezzanotte, che dovrebbe trovare anche una trasposizione cinematografica. Finalmente nella primavera 2010 arriva l’occasione della vita. Il capo dell’informazione Mediaset Mauro Crippa gli affida Quarto grado su Retequattro. È la consacrazione. Gli ascolti crescono e lo stile nervoso e un tantino enfatico di questo giovane conduttore incuriosisce fino a creare uno zoccolo duro di due milioni e mezzo di telespettatori. La critica però non lo elogia. Il nervo scoperto è la morbosità. «Noi non abbiamo mai fatto vedere un cadavere - ribatte - mentre i giornali che ci criticano spesso sono pieni di cronaca nera. Così come altri programmi mostrano ricostruzioni con sangue e coltelli...». A differenza della bionda Federica Sciarelli di Chi l’ha visto?, forse è l’aspetto «accigliato» a non giovargli. Anche Fiorello ne ha tratto una gag nel suo ultimo show. Ora i due siciliani, vicini di casa a Roma, sono diventati amici e Sottile ritwitta da Youtube l’edicola dello showman. Irrequieto e ipertecnologico, sul social network esibisce un profilo con tanto di avatar disegnato da un vignettista suo amico.

Anche mentre conduce Quarto grado, durante la pubblicità, dialoga con il pubblico postando news e commenti vari. «Lo faccio per prendere quei telespettatori giovani che magari non sono nel panel di Auditel - spiega -; poi c’è Facebook...». Già. E chi lo ferma questo?

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