Cultura e Spettacoli

Spike Lee a Berlino con Chi-raq e lo sciopero del sesso

Spike Lee ha presentato alla Berlinale il suo nuovo film "Chi-raq": si parla di sesso, ma anche di violenza, e si fa una riflessione sulle prossime presidenziali in USA durante la conferenza stampa

Spike Lee a Berlino con Chi-raq e lo sciopero del sesso

È il sesso che muove il mondo, è il sesso che forse potrebbe ostacolare la violenza. È uno dei messaggi - mutuati dal mondo greco - che Spike Lee pone nel suo ultimo lavoro "Chi-raq", presentato in questi giorni al Festival di Berlino. "Chi-raq" è infatti ispirato al dramma di Aristofane "Lisistrata": le donne dei bassifondi di Chicago mettono in atto un vero e proprio sciopero del sesso affinché i loro uomini smettano di uccidersi l'un l'altro e di esercitare la violenza con il rischio di coinvolgere malcapitati innocenti.

Con Lee al Festival si sono presentati il protagonista del film, il rapper Nick Cannon, e l'attore anch'egli nel cast John Cusack. Cannon ha rovesciato di fatto quanto viene spiegato da Michael Moore - grande assente per malattia a Berlino - in "Bowling a Columbine": secondo l'artista, i giovani sono desensibilizzati alla violenza presente in videogiochi e musica, tanto che a Chicago si utilizza un sistema a punti per i morti ammazzati come nei videogame. Gli USA, secondo Lee, stanno attraversando una spirale sempre più vorticosa di violenza, quindi non dovrebbe stupire se la popolazione dovesse scegliere Donald Trump - e quindi optare per un conservatore di destra - alle prossime edizioni presidenziali.

Ma Spike Lee sceglierà diversamente. "Se dovessi votare tra un candidato democratico e Trump, probabilmente voterei un democratico - ha rivelato il regista in conferenza stampa - ma non sono felice di votare un partito che continua a legittimare la violenza e la guerra negli altri paesi per risolvere i problemi. Il mio pensiero politico, però, riguarda solo me e la mia indipendenza di pensiero.

Il mio unico impegno è quello di rendere il mondo un posto migliore".

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