Stone trasforma il biopic in un grande thriller

di Oliver Stone con Joseph Gordon-Levitt, Nicolas Cage, Shailene Woodley

È tante cose in una questo Snowden, firmato Oliver Stone. E' un biopic, ma non nel senso tradizionale con il quale siamo soliti confrontarci. E' un thriller politico, che regala trenta minuti finali tesi e coinvolgenti, pur essendo l'epilogo di una storia conosciuta ai più. E' il riscatto di un regista che, negli ultimi anni, non ne ha azzeccate molte (l'ultimo suo film era il pietoso Le belve, ma prima aveva confezionato l'impalpabile Wall Street - il denaro non dorme mai o il poco memorabile W). E' la fotografia efficace di un livello di sorveglianza invasiva, che si fa beffe della nostra privacy, da parte di chi, con la «scusa» della sicurezza, controlla minuziosamente le vite di ognuno di noi (sicuramente, la visione della pellicola vi porterà a comportamenti diversi con la tecnologia). E' anche, e soprattutto, un film interpretato in maniera meravigliosa da Joseph Gordon-Levitt, perfetto nel dare volto ed emozioni del famoso ex tecnico della CIA, consulente informatico della NSA che, nel 2013, rischiando la galera, con l'aiuto del quotidiano inglese The Guardian, rivelò l'esistenza di numerosi programmi di sorveglianza a vasta copertura da parte del governo statunitense. La pellicola, con vari flashback (non sempre così efficaci), racconta come Snowden divenne da genio informatico degli Usa ad uno dei ricercati più famosi d'America (attualmente è ospitato in Russia), per il suo desiderio di voler far interrogare il mondo sulla liceità di questo Grande Fratello di massa. Per accontentare anche le donne al seguito, una buona fetta del lungometraggio è riservata alla storia d'amore, combattuta, tra Snowden e la sua Lindsay Mills (efficace Shailene Woodley), che, però, alla lunga, finisce per appesantire inutilmente, distogliendo l'attenzione dal vero scopo del film.

Che è il racconto di una coscienza civile, di un Davide che ribatte Golia, di uno spaccato, purtroppo agghiacciante, di come le nostre vite siano monitorate. Sul finire della pellicola, compare il vero Snowden, e i titoli di coda ci ricordano che tutto quello che avete appena visto, non è fiction. Bentornato Oliver Stone.

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