Superospiti e impegno «Amici» cambia pelle per rinnovare il talent

Gara ancora più serrata, meno televoto e apertura verso il sociale. Si comincia con Harrison Ford e Matteo Renzi

Superospiti e impegno «Amici» cambia pelle per rinnovare il talent

Roma - Dunque Amici riparte e cambia pelle. In poche parole: restyling, nuovo direttore artistico (il geniale Giuliano Peparini), meno televoto e tagli al budget ma anche una passerella di ospiti che, dall'ossimoro stilistico composto da Gino Paoli e Fabri Fibra (nella puntata di stasera) arriverà fino a Marracash, Mengoni, Club Dogo, Emis Killa, Gianna Nannini e addirittura Renato Zero mai visto da queste parti. Oltre alle superstar straniere: «Il primo stasera sarà Harrison Ford, ma il mio sogno proibito è Al Pacino», ha spiegato ieri Maria De Filippi nel grande studio sulla Tiburtina. «In questi anni sono cambiata io ed è cambiata anche la mentalità dei ragazzi», ha detto. E per focalizzare questa dodicesima edizione ha sottolineato un particolare mica secondario: «Quando è andato in onda il primo Amici, la maggior parte dei concorrenti che adesso iniziano il serale aveva sì e no otto anni». Non per nulla è il talent show che ha il record mondiale di edizioni consecutive e di varietà di discipline. Quindi nove puntate, montaggio più incalzante e niente finale all'Arena di Verona «in un'ottica di riduzione dei costi: solo quella trasferta ci costava 750mila euro». Eggià, austerity: «Intanto sono contenta di esserci, vista la crisi» ha subito detto la De Filippi. Aggiungendo: «E il momento delicato della televisione non dipende dal digitale terrestre o dal satellite ma dalla flessione pubblicitaria. Publitalia fa un grande lavoro e questo programma si vende ancora benissimo. Ma ormai è più importante la pubblicità dell'Auditel». Come ha sottolineato il direttore di Canale 5, Giancarlo Scheri, «Maria De Filippi ha parlato a lungo come una business woman».
Di fianco a lei, la squadra al completo, da Mara Maionchi e Rudy Zerbi fino al regista Roberto Cenci e ai direttori artistici Emma Marrone e Miguel Bosé: «Sono stupito dallo snobismo di qualcuno qui in Italia: in tutto il resto del mondo far parte di un talent show non è un disonore, anzi il contrario». Vecchio discorso. Comunque loro «alleneranno» le due squadre di otto ragazzi ciascuna, mentre in giuria ci saranno Luca Argentero, Sabrina Ferilli e Gabry Ponte, diventato famoso in mezzo mondo con gli Eiffel 65 e poi come solista ma ieri riassunto dalla De Filippi con la frase più bella: «È una persona per bene». A loro si aggiungerà un super giurato diverso ogni puntata. Vincerà un solo concorrente cui andrà un premio di centocinquantamila euro.
Dettaglio importante: il televoto entrerà in gioco solo nelle ultime due puntate perché «sono anni che se ne parla male e al Festival di Sanremo per bilanciarlo devono metterci sempre dentro una giuria di qualità. Quindi abbiamo ridotto la sua importanza». Perciò non è più fondamentale la diretta, anzi probabilmente il montaggio più stringente potrà ridurre qualche tempo morto del passato. Per ora le prime tre puntate saranno senz'altro registrate, poi si vedrà. Certo, «registrando in uno studio con 1600 persone è ovvio che dopo un minuto si sappia tutto attraverso il web. Però posso dire? Io sono una fan di Grey's Anatomy e spesso vado a vedere le anticipazioni su internet. Ma poi la puntata me la guardo tutta lo stesso in tv». Insomma questo è il nocciolo del nuovo Amici. Ma il cosiddetto restyling riguarda anche il format. E la De Filippi lo ha spiegato così: «La gran parte del pubblico di Amici è fatto di ragazzi. In Italia ce ne sono 3 milioni senza lavoro ed è giusto che un programma così contribuisca a dare speranza, a far pensare magari anche solo con qualche battuta in pochi minuti». In fondo Amici è una scuola e sui banchi ci stanno bene anche queste riflessioni. Perciò stasera vedrete ad Amici Matteo Renzi: «E nonostante il complicato clima politico, in questa azienda nessuno ha fiatato, bel segno di libertà». Nella prossima ci sarà Don Ciotti e così via («Potrebbero essere anche politici se rientrano in questo discorso: ho invitato anche Piersilvio Berlusconi»). Insomma Amici diventa più social (attraverso Witty Tv e il sito della De Filippi) e anche più sociale. Con un'ultima considerazione musicale: «Noi non siamo legati a nessuna casa discografica come The Voice o X Factor.

Con le difficoltà di investimento, un vincolo unico rischia di essere molto penalizzante per i ragazzi perché se i talenti sono due o tre magari la singola etichetta può investire solo per uno. E tutti gli sforzi degli altri vanno a farsi benedire». Più chiaro di così.

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