Vecchie volpi contro giovani leoni: il mercato musicale spaccato a metà fra certezze e scommesse

D'accordo che il rituale è sempre lo stesso: prima di Natale arrivano due terzi, o quasi, dei dischi di tutto l'anno. Ma stavolta lo scenario è diverso. Ci sono le grandi glorie, diciamo tipo Mina la suprema (che in Christmas song book duetta anche con Fiorello in Baby it's cold outside), la Vanoni imprevedibile di Meticci oppure Adriano Celentano che nello special box Adriano ha impacchettato 4 cd con pezzi incredibili come Intanto il tempo se ne va più tre inediti e il cd dei suoi show all'Arena di Verona con Prisencolinensinainciusol, riconosciuto come una gemma che ha aiutato il rap a sbocciare. O Renato Zero con Amo II e il Claudio Baglioni di ConVoi. Ma ci sono anche i dischi, o le special edition, dei giovani, talvolta giovanissimi, che sono stati protagonisti dell'anno. Ad esempio Emma, che pubblica Schiena vs Schiena, un digipack arricchito dall'inedito La mia città e il bonus disc con tutto l'album risuonato in una chiave semiacustica sorprendente in Dimentico tutto o L'amore non mi basta. Oppure Fedez, di cui si parla in questa pagina. Ed Emis Killa o Moreno, ancora protagonista con il super best seller Stecca. Di certo, se il reparto nuove leve è assai fornito, spicca molto quello degli artisti consolidati che tornano sul mercato a sorpresa, come Franco Battiato con De suo veloce volo, il concerto dell'Arena di Verona con Antony And The Johnsons e la Filarmonica Toscanini. Totalmente imprevedibile. Come assai sorprendente è Una rosa blanca, cd e dvd di Zucchero incardinati al concerto di un anno fa all'Avana. Irripetibile. E repertorio ritagliato tra le preziosità della musica latinoamericana. In più, l'inedito Quale senso abbiamo noi, che gironzola già per le radio (il disco uscirà il 3 dicembre). Però Battiato e Zucchero sono habituè. Le sorprese sono Rita Pavone, stella non proprio debuttante che torna dopo diciannove anni con un disco di rara bellezza, suonato da un'orchestra impareggiabile e cantato come non te lo aspetti: Masters, ora in versione deluxe con doppio cd, dvd e libro, in sostanza l'apoteosi di un album dedicato a cover sia cantate in inglese che rivisitate in italiano. Swing puro. Alla Pavone, ossia senza freni. E così è anche il sorprendente In cerca di te di Iva Zanicchi, artista di livello assoluto che ha avuto molto meno di quanto meriti. Dopo anni di assenza torna con quello che definisce un divertissement ma che è un gioiello: dodici brani compresi tra i Quaranta e i Sessanta come Estate, Amore fermati o la trascurata La nebbia e la simbolica Mille lire al mese. In quel disco c'è un pezzo dell'Italia che amiamo e rimpiangiamo, cantato da una voce protagonista.
Insomma saranno loro a scandire l'inverno pop. Generazioni a confronto.

Divise solo dalla generazione di mezzo, quella di Ramazzotti (versione speciale di Noi due), Jovanotti (Lorenzo negli stadi, cd e dvd del Back up tour), Giorgia, Elisa e Pausini e anche Giovanni Allevi, fresco di Christmas for you pieno di venature rock. A pensarci bene, sono anni che il nostro pop non è a questo livello.

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