Allegri: "Sempre più dura entrare tra le prime tre"

"Fiorentina più forte. E ci sarà da lottare anche con la Roma e l'Inter. Robinho servirà, Balo meglio di Tevez, il Faraone accetti la concorrenza"

Allegri: "Sempre più dura entrare tra le prime tre"

Milanello -Max Allegri ha le idee chiare e una diffusa soddisfazione per il lavoro del suo Milan, alla vigilia del primo confronto con la Juve, stasera nel trofeo Tim (ore 20.45 a Reggio Emilia, il Sassuolo terza squadra). Nel suo saggio realismo fotografa così la stagione che verrà: «La Juve resta super favorita, Napoli e Fiorentina si sono rafforzate sul mercato, Inter e Roma stanno cambiando e hanno dalla loro l'assenza di usura da coppe, la Lazio ha aggiunto rinforzi al telaio». Perciò arrivare tra le prime tre, che è poi il dichiarato obiettivo del casato, non sarà una passeggiata di salute. «Ma il Milan può sfruttare il lavoro effettuato nel campionato precedente: un anno fa, di questi tempi, eravamo al buio, adesso sappiamo cosa può dare il gruppo» la convinzione di Allegri. In sintesi: la rampa di lancio è la famosa striscia di 45 punti incassati nel 2013, con ampi margini di miglioramento. Che al momento si identificano nei tre nomi più discussi e chiacchierati dell'estate rossonera: Robinho, Boateng ed El Shaarawy. «Il brasiliano ha la testa giusta, può offrirci la qualità di cui abbiamo bisogno», la sua benedizione. Meno slancio nel giudizio dedicato a Boateng ancora inseguito dalla scudisciata di Mourinho («nell'ultimo anno ha fatto il modello, non il calciatore»). Utilissime infine le parole dedicate al piccolo Faraone in arrivo mercoledì col resto dei nazionali. «Spero che le ultime vicende lo abbiano fortificato, deve capire che per essere da Milan bisogna accettare la concorrenza e non pensare che possa bastare un girone per meritarsi a vita la maglia. Di sicuro non c'è una questione tattica che possa condizionarlo».

Chi immagina Allegri depresso per il mercato che non decolla, deve cambiare idea subito. Perché il livornese dopo un incipit tenerissimo dedicato ad Acerbi e Tito Vilanova, è pronto ad accogliere a braccia aperte Honda nelle prossime ore (nella nottata l'incontro decisivo tra il giapponese e il presidente e il dg del Cska Mosca per cancellare il veto al trasferimento immediato. «Voglio giocare la Champions league col Milan», la dichiarazione dell'interessato). L'intento è quello di metterlo al fianco di Saponara col compito di proteggere il talento dell'under 21. «I ragazzi, dalle nostre parti, vengono giudicati alternativamente campioni o brocchi a seconda di una partita fatta bene o sbagliata. E invece con loro bisogna avere pazienza come dimostra De Sciglio», è la filosofia del livornese che ben si concilia con l'indirizzo milanista tutto teso a valorizzare i giovani e a rispettare il pareggio di bilancio. «L'attuale tabellino del mercato può ingannare» è la sua certezza che significa semplicemente: da qui al 2 settembre può arrivare il vero colpo, specie, anzi solo, se il Milan sarà capace di superare il preliminare di Champions, «primo traguardo della stagione».

Che sia un Allegri sintonizzato con la società, è dimostrato da una battuta su Tevez-Balotelli: «Uno ha 29 anni, l'altro 23, Mario viene da 4 mesi esaltanti può solo migliorare, come Galliani non ho nessun rimpianto per l'argentino». Oltre che da una panoramica sul resto del mercato: «Cavani, Marquinho e Jovetic hanno lasciato la serie A, questa è la realtà».

Chiusura con una rasoiata alle polemiche made in Fiorentina («gossip estivo»), una notizia su Pazzini («prima di fine ottobre non verrà disponibile») e uno squarcio sul famoso cambio di modulo. «Di sicuro giocheremo con 4 in difesa, 3 a centrocampo e 3 in avanti che possono essere 1+2 o 2+1 o 3 attaccanti».

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