L'assist di D'Ambrosio è stato stupendo, Bonucci non sapeva come congratularsi, veramente geniale. Il centrale della Juventus ci ha messo il piede e ha gonfiato la rete dopo due minuti scarsi della ripresa. I bianconeri proseguono nella loro fantastica stagione che cresce di partita in partita. Vincono per inerzia.Non c'è tutta questa differenza fra noi e loro, aveva detto il Mancio. Poi però schiera Melo con Medel. Il resto è scontato, c'è Kondogbia, lascia fuori Eder e torna all'antico con Icardi e Palacio, dietro difesa a tre. Allegri uguale, Alex Sandro fa fuori Evra, senza Marchisio c'è Hernanes, meno regista e meno incontrista ma più offensivo.Il Mancio ha dato la sua personalissima versione, il campo nel primo quarto d'ora ne dà un'altra. La Juve parte forte, al quinto traversa piena di Hernanes, una cannonata da 15 metri, al 7' e al 9' è Murillo che scivola e per due volte lascia la palla a Mandzukic che serve Dybala, errore, poi tenta la conclusione, alto. L'Inter difende, neanche male ma davanti non si vede, ancora Mandzukic di testa su centro di Lichtsteinter, centrale.Qui la Juve si ferma, l'Inter tenta qualcosa ma c'è poco movimento senza palla, zero aggressione sulle fasce, D'Ambrosio e Telles fanno a gara a chi è più timido, Kondogbia sempre troppo scolastico, Medel e Melo i veri incompatibili della squadra. Il meglio lo dà Palacio che alla mezz'ora serve a Icardi la più nitida palla gol del primo tempo, Maurito s'incarta, dovrebbe calciare invece tenta uno stop, quasi in area piccola, che non gli riesce e si prende i fischi. Chiellini non finisce il tempo, esce per un problema al polpaccio, Barzagli scala al centro, Rugani più a destra. Quarantacinque minuti più uno di recupero senza veri tiri in porta. Più Juve, l'atteggiamento dell'Inter ha una sola spiegazione, forse Mancio confida in una Juve che nel finale paga lo sforzo in Champions e magari anche una rincorsa in campionato che sembrava dare qualche crepa con i due pareggi con Bologna e Bayern. Due minuti della ripresa e Bonucci ha fugato ogni dubbio.Mancio mette Ljajic, poi Perisic ma l'Inter è ferma, come se non ce ne fosse uno, ad eccezione di Palacio, che ci creda davvero. La Juve non fa niente di eccezionale, e non se ne vede il motivo, ha davanti ancora un stagione intensissima, arriva prima su ogni palla in qualunque zona del campo, accelera e rallenta il gioco a suo piacimento, Buffon a un quarto d'ora dal termine non ha ancora effettuato una parata, dall'altra parte Mandzukic, Dybala e Pogba giocano a passaggi come si faceva nei cortili in attesa che arrivassero gli altri per fare la partita.
Il finale è dell'Inter, la Juve si schiera a cinque dietro e il resto un metro o due fuori dalla sua area, con il contropiede pronto a far male. Non succede più niente, fino al rigore di Miranda su Morata, 2-0. Adesso anche Palacio è stanco, l'Inter s'allontana dall'Europa e tutto si complica maledettamente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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