«Facciamo l'ultimo sforzo». Allegri parla sempre e ancora ai resti del Milan. Pensate: partono in 18 per Torino, segno di una difficoltà senza fine. Anzi che dovrebbe finire dopo la sosta della Nazionale. Ma che nessuno canti vittoria perchè i ritorni possibili sono quelli di De Sciglio, Birsa, Bonera e Silvestre (avesse detto! avrebbe chiosato Maurizio Mosca) mentre per Kakà, Pazzini ed El Shaarawy c'è ancora da aspettare. Allora, ecco l'ultimo sforzo, affidato ai soliti noti e al cospetto della Juve, «più temibile perché arrabbiata», che «è e resta la favorita del campionato», parole e convinzioni di Max Allegri messo sotto accusa dopo il primo tempo di Amsterdam, come se avesse a disposizione le migliori truppe e non invece i resti di un esercito in ritirata. «Non è che si possa giocare sempre all'attacco, poi c'è anche l'avversario» sostiene durante uno sfogo più che legittimo. Già perché alcuni esponenti del popolo rossonero pensano che da queste parti ci siano ancora Gullit, Van Basten, Franco Baresi, Ibra e Thiago messi insieme e che perciò le pessime perfomances nel frattempo collezionate siano da addebitare solo al livornese. Anche sul conto della Juve, per esempio, Max parla chiaro e non per convenienza. «Se rigioca 100 volte col Galatasaray, vince 99 volte» spiega per far capire che gli 8 punti di distacco tra i due club in classifica, al momento, non sono il frutto di un capriccio. E che non è sicuro che si possa recuperare.
Per fare l'ultimo sforzo, stasera a Torino, il Milan ha bisogno almeno di un golletto di Matri, l'unico artiglio rimasto a disposizione, difeso con i denti dalle critiche oltre che dai numeri crudeli (zero centri). «Deve star sereno, gli manca solo il gol» è il consiglio di Allegri che festeggia la convocazione di Saponara, la prima dopo il raduno, 8 luglio pensate, tre mesi per riprendersi dagli accidenti capitati con l'under 21 e la successiva pubalgia. Mentre invece Balotelli, squalifica conclusa, deve meditare. «Mario si aiuti da solo, non deve più avere attacchi isterici se intende portare vantaggi al Milan, alla Nazionale e a se stesso» l'ennesimo cicchetto che ha il senso di un definitivo consiglio per il futuro. Oltre a Matri, servono «testa e cuore» e una fede incrollabile nella cifra tecnica dei superstiti, «sono strasicuro che sono all'altezza». Ma senza nascondersi le difficoltà di una eventuale rimonta. Perché un anno fa Roma e Inter uscirono presto dalla scena, la Lazio pure, solo la Fiorentina tenne testa al Milan fino all'ultimo giro. «Questa volta non è così: Inter e Roma sono da scudetto» è la convinzione di Allegri che non bluffa.
Perciò, alla fine, con l'ultimo sforzo servirebbe una sorta di miracolo. E cioè non prendere gol da calcio d'angolo. Dice Mexes: succede quando ci sono i cambi tra gli avversari. Risposta di Allegri: è semplice, se c'è uno solo basta marcarlo. Elementare, Milan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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