Alonso-McLaren, è fatta ma è ancora un tabù

Alonso-McLaren, è fatta ma è ancora un tabù

Che dire di uno sport che arriva negli States, mercato ricco e ambito, a ranghi ridotti, con quattro auto in meno causa fallimento di Caterham e Marussia, e deve per questo castrare le qualifiche riducendo le eliminazioni a 4 auto in Q1 e Q2 per non fare figure di emme in Q3? Che dire di questo biglietto da visita, per di più in un Paese dove, nel 2005, la F1 ci corse con sei monoposto perché le gomme delle altre scoppiavano, facendosi ridire dietro un tantino? Che dire di uno sport che nella terra di Indy 500 e della Nascar sbarca monco e per di più avaro visto che impedirà al pubblico a stelle e strisce di vedere il quattro volte di fila campione del mondo Vettel combattere in qualifica per tutta l'ora? Perché ieri il ragazzo ha fatto le sue brave prove libere, ma domani, avendo cambiato tutti e sei i componenti della power unit per la sesta volta, dovrà per regolamento partire dalla pitlane. Per cui qualifiche inutili e quindi oggi fermo, salvo una comparsata in Q1 promessa dal team per salvare la faccia a tutti.

«Brutta regola per il pubblico...» dice infatti Seb, allargano le braccia come quando gli domandano della Ferrari, di quando potrà annunciare ciò che già tutti sanno. E che dire proprio di Vettel che non può comunicare ancora per chi correrà, cioè la Ferrari, perché Alonso non vuole svelare dove andrà, cioè alla McLaren. Non a caso ieri è stato tutto un vociare sulla firma data ormai per avvenuta a Sochi fra il recalcitrante (ad andare in McLaren) Alonso e il recalcitrante (ad accoglierlo in McLaren) Ron Dennis. Perché il pilota voleva la Mercedes; e perché il patron inglese non ha dimenticato certi suoi sms che nel 2007 contribuirono a far scoppiare la spy story McLaren-Ferrari. Però la Honda questo chiede e questo avrà. Che dire, dunque, di una F1 dove un pilota fra i più forti e un team storico si sposano turandosi il naso? Solo che non è ancora finita: ad Abu Dhabi, ultimo Gp, verranno assegnati doppi punti. Così, giusto per ricordarsi che questo è un circo e non uno sport.

Prove libere: 1. Hamilton (Mercedes) 1'39"085; 2. Rosberg (Mer) a 0.003; 3. Alonso (Ferrari) a 1''104; 4. Ricciardo (Red Bull); 5: Massa (Williams); 6. Raikkonen (Ferrari) a 1"458. Tv: Pole 19 Sky e Rai2; domani Gp 21 Sky e Rai1.

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