Alonso ringrazia l'alleato Hamilton

Nel Gp degli Usa, ad Austin, vince Lewis Hamilton su Mac Laren, solo seconda la Red Bull di Vettel. Super partenza di Fernando Alonso grazie al "trucchetto" con cui la scuderia di Maranello ha sacrificato Felipe Massa

Alonso ringrazia l'alleato Hamilton

Strana gara Austin, Texas, America riscoperta dalla formula uno dopo essere stata snobbata. Strana gara per l'Italia dei motori e di rosso vestita. Perché interamente trascorsa a tifare altri. Per esempio, a tifare contro Vettel. Per esempio, a tifare Lewis Hamilton e quel suo meraviglioso, incosciente, speranzoso tira e molla con il tedesco rimasto grazie a lui scomodamente primo per gran parte della corsa. Scomodamente primo perché Seb, scattato dalla pole con partenza decisa e attenta e protetto da compagno Webber che prima passa Hamilton penalizzato dal lato sporco e poi deve cedere all'inglese e quindi dovrà cedere del tutto causa alternatore della sua Red Bull ko, a parte quest'inizio, per il resto Seb ha dovuto sempre vedersela con l'inglese e la McLaren fino a subire il sorpasso al giro 42.

Strana gara Austin, Texas, America che era pronta ad applaudire il tedesco per la terza volta di fila campione del mondo e invece la Ferrari ha subito disinnescato ogni rischio piazzandosi quarta dopo il via con Alonso e alla fine a podio. Un Alonso che potresti dire bravo e forte come sempre se non ci fosse Felipe che ha fatto meglio di lui sia in qualifica e soprattutto in gara, da 11° a 4°. Strana gara perché la Ferrari ha dovuto anche contare sugli amici nemici della McLaren per limitare i danni e impreziosire quel terzo posto e anestetizzare i 40'' di ritardo con cui è giunta sul podio e che potevano essere 20 punti di distacco in classifica domenica prossima in Brasile e invece, grazie all'alleato Lewis, al suo sorpasso, sono solo tredici. Tre in più della vigilia. Alleato in fondo previsto, considerando il ritrovato stato di forma McLaren. Tant'è vero che il team principal degli inglesi, Martin Whitmarsh, dirà con un sorriso «visto, facciamo il possibile per aiutarli...».

Strana gara Austin perché in fondo siamo tutti contenti che la Red Bull abbia trovato una macchina capace di pirlarla un poco e siamo tutti arrabbiati che il recupero tecnico sia firmato McLaren e non Ferrari. Strana gara perché non puoi non ricordare quanto accaduto prima della corsa. Scelta obbligata pensando al mondiale, scelta tattica, scelta strategica, scelta a norma di regolamento quella del box della Rossa di intervenire su parte del cambio della F2012 di Massa sesto in griglia. Massa che il cambio ce l'aveva però a posto, ma che così ha perso cinque posizioni garantendo la partenza dal lato pulito per Alonso (da 8° a 7°) e per se stesso. Scelta tattica, scelta strategica, scelta che in questa pazza F1 ci può anche stare, ma che lascia in bocca un sapore sgradevole anche se ha contribuito a tenere vive le speranze iridate. Scelta addolcita però dalla franchezza con cui il team l'ha ammessa perché «è stata presa a fini strategici, con l'obiettivo di massimizzare la prestazione alla partenza di Fernando». Che non ha deluso: subito da 7° a 4°.

Strana gara Austin. La Red Bull vince il terzo titolo costruttori, fra una settimana c'è il Brasile, ultimo Gp, e il team principal del Cavallino, Stefano Domenicali, dice: «Viste le qualifiche alla fine abbiamo centrato il nostro obiettivo. A San Paolo sarà altra gara, qui si è fermata una Red Bull...». Ma soprattutto dice Alonso, quando spiega che «i numeri indicano che domenica in Brasile le possibilità di vincere il titolo sono poche, forse un 25%, ma dentro di me sono di più...

», e quando aggiunge «qui Webber si è fermato, a volte le Red Bull perdono acqua, poi hanno problemi al kers... speriamo di avere più fortuna in Brasile». Strana gara a San Paolo, domenica prossima. Al popolo di rosso vestito toccherà tifare contro l'alternatore di Vettel.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica