Alonso sogna e Kimi vola. Ed è già Formula sospetto

Stavolta il fuso è più benevolo di quello australiano. Ma non lo sarà il clima. Se a Melbourne temporali e maltempo erano stati l'eccezione dispettosa che aveva accompagnato il week end, a Sepang, Malesia di Sandokan, il vero tigrotto è Giove Pluvio. Un tigrotto che adora la puntualità. Nel senso che i monsoni arrivano più o meno sempre al pomeriggio, cioè all'ora di pole e Gp.
Fatto sta, prime due sessioni di libere e tutte le mescole provate. Le medie e le dure e le intermedie (qualcuno le wet) di cui si è fatto ampio uso nella seconda sessione. In entrambe hanno svettato i tre team meno uno che si erano messi in evidenza in Australia: per cui Lotus, Red Bull, Ferrari ma non la Mercedes che qui pare meno in sintonia con gomme e asfalto. Bene benissimo è andata la Lotus che con Raikkonen monta nuove soluzioni che non è dato sapere neppure a Grosjean e ha fatto secondo nella prima ora e mezza dietro a Webber e davanti a Vettel e Alonso ma con un però. Ovvero, gli è toccato star fermo a lungo per via delle batterie del kers. Nella seconda, prima del temporale, Kimi si è divertito un mondo con il miglior tempo davanti a Vettel e Massa a soli 92 millesimi. Cioè Felipe un niente dietro ma parecchio davanti al compagno Alonso.
Sarà forse per questo, ovvero per il desiderio di ristabilire le gerarchie (in qualifica a Melbourne Massa era stato più veloce), che Fernando per la prima volta, ed esplicitamente, ha fatto professione d'ottimismo. «Stavolta» ha detto «non dobbiamo essere pessimisti, possiamo puntare in alto. Sia sull'asciutto che sul bagnato siamo andati bene; è tanto che non occupiamo la prima fila, possiamo puntare alla pole». Dove il noi non sta per lui e Massa bensì per lui e la sua F138. Indi per cui, trattasi di avvertimento a Felipe.
Si vedrà. Come si vedrà se il tormentone gomme (su medium previsti 12 giri, su hard 15-16) colpirà ancora. Nel dopo libere si è argomentato parecchio sul tema. Per esempio Vettel: «C'è tanta usura, non ci vuole un genio per capire che sarà tutta una questione di gomme». E per esempio Webber che non si è tirato indietro nell'alimentare certi malumori alla voce Lotus-Pirelli («le monoposto ce l'hanno nel dna il modo in cui trattano le gomme...») visto che la E21 del team anglo-francese è la pronipote della vecchia Renault R30 usata dalla Casa italiana per i suoi test. Da registrare il botta e risposta fra l'ex Dt Ferrari Ross Brawn e l'attuale Pat Fry. Ross, mascherato da complimento, ha detto che «a Melbourne la Ferrari aveva il passo migliore e con due pit avrebbe vinto...».

E Pat ha incassato: «Non ce la sentivamo di essere così coraggiosi, e poi abbiamo pagato il traffico». Stamane e domani, ovviamente, lui e il team e tutti i tifosi sognano di rispondere a Brawn con un bello sberlone in pista.
POLEmicamente

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