Il calcio non è più dei calciatori. Nemmeno degli allenatori. E neanche dei tifosi o dei dirigenti. Il calcio è degli arbitri. Sono loro ad essersi impadroniti del Pallone, sono loro a intossicarlo di regole e interpretazioni, sono loro a diventare protagonisti di un evento che dovrebbe vederli osservatori, giudici, notai nell'applicazione delle regole. E invece i fatti di cronaca confermano che il calcio è sempre più un gioco nelle mani degli arbitri che con il Var si stanno divertendo ad avvelenarlo, invece di imporre la giustizia. L'esame autoptico di ogni azione comporta perdita di tempo e privazione dello spirito agonistico della partita.
Capisco che il controllo del filmato, relativo alla scena del crimine, comporti il tempo utile e necessario per la decisione ultima ma questa viene presa dopo tre, quattro, addirittura cinque minuti, come in occasione del gol annullato alla Spal per un braccio in fuorigioco di qualche millimetro, roba che nemmeno un chimico con il microscopio sarebbe in grado di individuare. Le ultime regole dell'International Board ribadiscono che il cosiddetto facelifting del calcio (è una curiosa immagine coniata dalla Fifa) non agevoli il gioco ma lo complichi ai massimi.
Veniamo alle nuove regole sul fallo di mano. Riassumo per chi non conosce il tema e continuerà a non capirlo: il fallo di mano viene codificato in questi casi
1) Tocco volontario
2) Posizione innaturale, anche se involontaria, quando il braccio è in linea con le spalle, o sopra le spalle o lontano dal corpo, a prescindere dalla distanza di chi tira e chi colpisce di mano.
3) Eccezione: se uno colpisce la mano calciando lui stesso non è fallo
4) Quando un giocatore va in scivolata e tocca la palla con mano o braccio, se tocca la palla con il braccio in appoggio e questo è attaccato al corpo, non è fallo. Se il braccio in appoggio è però lontano dal corpo è fallo. Se tocca con l'altro braccio e questo è lontano dal corpo, è fallo.
Dunque è mani a prescindere anche se il movimento è involontario e questo sembra un paradosso se non l'ignoranza di una legge fisica e antropometrica. I calciatori non sono le figure del calciobalilla che non hanno arti superiori e inferiori mobili, il loro movimento, se naturale, non può essere oggetto di sanzione. Andrebbe, comunque tutto bene se, alla legge scritta, corrispondesse una applicazione logica e rigorosa della stessa, ma qui subentrano, per l'appunto, gli arbitri, la loro discrezionalità, il loro ego che si è accentuato con l'introduzione del Var.
Vi preannuncio che è allo studio un'altra norma che prevede il calcio di rigore senza possibilità di rimessa e continuazione del gioco in caso di deviazione e respinta del portiere, o di traversa o palo, insomma il penalty si esaurirebbe con il tiro, come accade nei rigori dopo i centoventi minuti regolamentari. Non c'è limite all'idiozia.
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