Se c'erano dubbi - ed erano pochi - ora non ce ne sono più. Nicolò Barella avrà presto le chiavi del centrocampo dell'Inter. L'ufficializzazione arriva da Roma, dove il neo ds giallorosso Petrachi ammette che «ormai il discorso è chiuso: il giocatore vuole l'Inter e la nostra intesa con il Cagliari non conta nulla». Una buona notizia per Antonio Conte, che però non fa scopa con la questione attaccanti, sempre in mare altissimo. Icardi resta un peso ingombrante, Lukaku un traguardo possibile ma da finanziare proprio con la cessione dell'ex capitano, Dzeko l'opzione più semplice, a patto di pagarlo il giusto («non ci faremo prendere per il collo»: sempre Petrachi). Il bosniaco (prima scelta di Conte, meno per Marotta) strizza l'occhio social ai tifosi postando dalle vacanze in Croazia una foto con Perisic, evidentemente il vincitore della faida nerazzurra, visto che nessuno (certamente non Conte) mette in discussione la sua permanenza.
Domenica si comincia a palleggiare e (soprattutto) a correre: a Lugano ci saranno anche Icardi e Nainggolan. Il Ninja finirà in prestito da qualche parte a estate inoltrata (Fiorentina?). L'ideale sarebbe trovare subito una sistemazione all'argentino, ma resta alquanto irreale. Icardi accetterebbe solo il trasferimento alla Juventus, che però in questo momento (4 attaccanti) non può prenderlo.
Il problema dell'Inter è che nessuno al mondo pare interessato a Icardi: manca quindi una proposta seria da mettere sotto il naso dell'ex capitano, spingendolo ad accettarla dietro la minaccia di un campionato in panchina. Il braccio di ferro è solo virtuale. Ci sono un contratto, due parti che l'hanno firmato, nessun altro intenzionato a inserirsi: anche litigare diventa difficile.
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