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Diavolo dal corto muso

Basta Pulisic contro l'Empoli: seconda partita di fila con un gol e senza subirne. Sorpassata la Signora al 2° posto

Diavolo dal corto muso

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Promosso col 6 politico, come ai tempi della contestazione del '68, il Milan dei tanti, indispensabili, ricambi (schierati in partenza ben 6 su 11, poi sono entrati altri due, 8 alla fine). Per domare l'Empoli di ieri, meno combattivo di altre recenti esibizioni targate Nicola, c'è bisogno del solito guizzo di uno dei suoi titolarissimi, Pulisic (salito a quota 10 i suoi sigilli in stagione), messo davanti alla porta dallo scatto di Okafor, uno dei pochi a raggiungere la sufficienza piena e a meritarsi qualche lode. Capitan America, il pupillo di Gerry Cardinale, alla fine può anche difendere il proprio onore rispondendo agli insulti ricevuti dopo l'episodio dell'Olimpico con la Lazio. «La verità è molto semplice: non mi sono accorto di quel che è successo, doveva intervenire l'arbitro, io ho continuato a giocare e ho ricevuto il secondo fallo di Pellegrini. Quelli che mi insultano non sanno come sono fatto io». Così il Milan sale in classifica al secondo posto a quota 59 punti con il sorpasso alla Juventus, tradendo però tormenti inadatti al suo rango e alla sua posizione, specie nel finale pieno di giocate pasticciate, di qualche stanchezza dovuta al giovedì europeo.

L'Empoli - al netto di un palo scheggiato da Destro ma in posizione di fuorigioco - costruisce una sola palla-gol affidata allo stesso Destro da calcio angolo, secondo collaudata e sciagurata tradizione della difesa rossonera. Jovic, l'altro panchinaro capace di realizzare prodezze a partita in corso, entra ed esce dalla sfida umida di ieri pomeriggio senza lasciare alcuna traccia. Così più tardi Chukwueze, leggermente meglio Musah che almeno mette nella sua prova qualche duello vinto che non guasta mai, specie in quella zona vitale del centrocampo. Le rare note liete, gol di Pulisic a parte, sono rappresentate dal rientro (precedente presenza il 29 ottobre a Napoli) di Kalulu, il collaudo per oltre un'ora di Tomori, tutte pedine difensive indispensabili per quest'ultimo tratto della stagione.

Il gol di Pulisic (sporcato da una deviazione di Luperto, previa consultazione al var) matura nel finale del primo tempo, nella ripresa da segnalare solo un paio di sassate dal limite di Loftus Cheek e di Chukwueze durante il recupero, a dimostrazione plastica dell'incapacità di chiudere in cassaforte il successo e di amministrare il resto dei minuti puntando sulla migliore cifra tecnica e sul palleggio garantito da Bennacer e Reijnders prima e da Musah poi. E invece no. A conferma plastica del panico finale c'è la scena finale con punizione da metà campo per l'Empoli con tutto il Milan schierato nella sua area di rigore, come terrorizzato forse ricordando la stessa giocata con lo Slavia Praga per il secondo gol.

Solo che l'Empoli non ha grandi artigli a disposizione: prima Niang e poi Destro non possono togliere il sonno a Maignan e invece c'è stato bisogno di un intervento provvidenziale di Kalulu per cancellare ogni rischio.

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