Non disturbare il conducente. Il quale parla una volta alla settimana, nel post partita. E quindi ieri, vigilia di Juventus-Chievo, nulla: quello che doveva dire, Antonio Conte lo ha già detto. E gli altri lo hanno mandato a memoria: «Il pari di Verona ci serva come bagno di umiltà, altrimenti rivincere lo scudetto sarà ancora più difficile». Nel frattempo, è passata una settimana: la Roma, unica rivale rimasta nella corsa al tricolore, è finita fuori dalla coppa Italia in malo modo, Chiellini e Barzagli sono ai box, Vucinic si è fermato per un guaio al ginocchio, Osvaldo ha avuto la febbre e non partirà titolare, Pogba è vicino ad una sosta tecnica e persino Vidal è finito fra gli imputati per lo sciagurato secondo tempo del Bentegodi.
Comunque sia contro il Chievo - che mai ha battuto la Juve a Torino - serve una vittoria e basta, la dodicesima su altrettanti match disputati quest'anno allo Stadium in campionato: magari servirebbe Quagliarella, però difficilmente il numero 27 sarà sdoganato dopo avere rifiutato il trasferimento a gennaio. Curiosamente, l'attaccante campano ha realizzato proprio contro i clivensi il suo unico gol nell'attuale campionato: da quando indossa il bianconero, anzi, la società di Campedelli è stata la sua vittima preferita avendole segnato quattro reti. Dettagli, pare.
E quindi si ripartirà da Tevez ma stavolta con Giovinco (due sole presenze dal primo minuto) che viene dato in gran spolvero. Llorente di recente ha mostrato la corda: quindi il Re Leone riposa (ma non mettete limite alle sorprese)per rientrare in coppa,gioivedì, quando la Juve ospiterà il Trabzonspor in Europa League inaugurando un tour de force mica da ridere, composto da (potenziali) 12 partite in 42 giorni. Dieci sono sicure, per le altre due dipenderà da come andrà la sfida con i turchi: visti i precedenti con il Galatasaray nulla può essere dato nulla per scontato, anche se da quelle parti si è appena dimesso l'allenatore Mustafa Resit Akcay e la squadra naviga a metà classifica.
La Juve ci penserà da domani. Prima, Chievo e solo Chievo. Con Buffon che, intervistato da Sky, ammette di essere «rimasto sorpreso, ma non più di tanto, dall'essere stato richiamato da Conte lunedì scorso, dopo avere annullato il giorno di riposo. Nessuno di noi ha fatto i salti di gioia ma, conoscendo la mentalità del nostro allenatore, la cosa non ci ha sconvolto. In queste ultime settimane abbiamo svolto un grande lavoro dal punto di vista atletico: è servito sicuramente per mettere benzina nel serbatoio». Verità o frasi fatte, sarà scoperto strada facendo. O magari lo confermerà oggi lo stesso Conte, dopo avere festeggiato le cento partite da allenatore in serie A: finora il bilancio parla di 69 vittorie, 24 pareggi e 6 sconfitte per un totale di 231 punti, di fatto come Carlo Carcano (tecnico della Juve del Quinquennio) che aveva vinto di più (72 volte) perdendo però 12 volte.
La storia è, insomma, sempre lì che strizza l'occhio, più o meno come il gossip che Buffon respinge al mittente: «Isolarmi da tutto? Dipende da cosa.
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