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C'è chi gioca... La Lazio non è uno scherzo di carnevale

C'è chi gioca... La Lazio non è uno scherzo di carnevale

Per fortuna c'è anche il calcio giocato. Per fortuna mezza Italia resta ancora fuori dall'emergenza. Per fortuna c'è anche questa Lazio che sta scrivendo una di quelle favole che ogni tanto il pallone ci sa regalare. Lazio in testa al campionato, seppure con l'asterisco bisognerebbe dire. Perché rispetto alla Juve i biancocelesti hanno una partita in più e questo primato potrebbe anche restare al condizionale fino al 13 maggio, data dei recuperi. In ogni caso questa Lazio fa sul serio e questo primato in attesa di controanalisi è più che meritato. Una squadra partita malissimo (due sconfitte nelle prime cinque partite con Spal e Inter) ma capace di dare una svolta incredibile alla propria stagione a partire dalla sesta giornata, quando navigava già a 6 punti di ritardo dalla Juve e a 8 dall'Inter. Quella di ieri è stata una Lazio sontuosa nel primo tempo, svagata (o forse stanca?) nel secondo, ma i campionati si vincono anche così, evitando di spremersi quando non è necessario. D'altra parte la facilità con cui si è trovata sul 2-0 in un quarto d'ora la dice lunga sul potenziale dei ragazzi di Inzaghi. Questa Lazio ha la convinzione dei forti, ha un leader come Luis Alberto che ormai sta superando in autorevolezza anche Immobile e Milinkovic-Savic, ha il vantaggio (rispetto all'intasatissimo calendario di Juve e Inter) di giocare solo una volta alla settimana, ha anche la fortuna che non guasta mai, baciata dal Var che ha annullato due gol al Bologna (uno per un rimpallo beffardo sul braccio di Denswil, l'altro per un fuorigioco millimetrico di Palacio), ha persino l'arroganza dei potenti, manifestata dal rifiuto di anticipare la sfida con l'Atalanta. Insomma, i romani hanno tutto per arrivare fino in fondo, soprattutto se Juve e Inter dovessero macerarsi nel loro duello oltre che nella rincorsa alle coppe. Sarà anche un primato sub judice, ma di fatto nella Roma biancoceleste si respira un'aria decisamente insolita. La Lazio non era in testa alla classifica da dieci anni (decima giornata del 2010-11, allenatore Edy Reja, con 2 punti sul Milan che poi avrebbe vinto lo scudetto), ma non era al comando nel girone di ritorno addirittura dall'ultima giornata del 1999-00, vent'anni fa, il giorno del secondo scudetto.

Sarà anche un anno bisestile, sarà anche l'effetto 29 febbraio, sarà colpa del Coronavirus, ma questa Lazio non è uno scherzo di Carnevale.

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