Quanto può pesare un episodio nell'economia di una partita? Tantissimo. E quanto nell'ambito di un intero campionato? È tutto da vedere. Fatto sta che quando a 22' dalla fine di Udinese-Milan Dante Calabria, già ammonito, atterra ingenuamente Jankto a centrocampo e lascia in 10 i suoi, cambia tutto. Il Milan, che fino a quel momento aveva giocato meglio e gestito l'iniziale vantaggio di Suso, va in difficoltà, soffre l'arrembaggio di un'Udinese in grande salute, arretra il baricentro e subisce il rocambolesco gol del pari. È giovane Calabria ed è pure bravo. Ma la sua ingenuità ferma a tre le vittorie consecutive dei rossoneri e ferma anche, parzialmente, la rincorsa europea di una squadra comunque rivitalizzata. Perché è facile pensare che una partita del genere sotto la gestione Montella sarebbe finita diversamente.
C'è del merito, e non poco, di Gattuso che ha saputo dare non soltanto grinta e voglia ad una squadra abulica ma anche un'identità di gioco e una personalità ben più forte che in passato. Tanto che anche a Udine, contro una squadra che sta bene e gioca bene dopo l'arrivo di Oddo, parte forte. Bella la sfida tra i due ex compagni, sia nel Milan che in nazionale anche nell'avventura che ha portato agli azzurri la coppa del Mondo. Bastano nove minuti alla banda di Ringhio per trovare il vantaggio. Merito di un super Suso che con un missile da 30 metri va a togliere la proverbiale ragnatela dall'incrocio dei pali interrompendo un digiuno che durava dallo scorso 5 novembre. La partita si accende e diventa gradevole: Lasagna al 18' colpisce di testa e fa venire i brividi a Donnarumma, 5' più tardi Andre Silva, rilanciato da Rino dal primo minuto ma ancora deludente, spreca un'ottima occasione su una palla vagante.
La partita sembra scorrere su binari consolidati: Milan che fa la partita, Udinese che ci prova sfruttando le verticalizzazioni su Lasagna ma rossoneri che tutto amministrano. Fino al 22' quando Calabria si fa cacciare e dà il là alla rimonta dell'Udinese, anche se l'episodio decisivo è alquanto fortuito, dopo una grande parata d'istinto di Donnarumma su Maxi Lopez. Lasagna crossa dalla destra, Bonucci sfiora e manda fuori tempo Donnarumma che colpisce di schiena e la manda nella sua porta. Il Milan ci prova ancora con Kessiè, di nuovo tra i più positivi, ma deve guardarsi dalle folate bianconere e alla fine il pareggio ci sta tutto. «Siamo giovani, magari siamo un po' ingenui», chiosa Gattuso dopo il fischio finale. Un po' deluso ma nemmeno troppo perché la strada intrapresa sembra davvero quella giusta.
«Dobbiamo continuare a lavorare, sappiamo da dove siamo partiti e non dobbiamo buttare tutto quanto di buono stiamo facendo per un pareggio. Il problema è che stiamo rincorrendo. Comunque desidero vedere grande voglia e senso di appartenenza, avanti così». Magari brutti e cattivi, come vuole lui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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