"Caro Real, ti farò vedere chi sono"

Intervista a Robinho. "Ho dimenticato il mio passato a Madrid, adesso voglio restare dieci anni al Milan. E vincere la Champions. Sono qui grazie a Thiago Silva. La Premier non è per i brasiliani. Ronaldo il mio modello, ma lui è il Fenomeno"

"Caro Real, ti farò vedere chi sono"

Milanello - Non sono tanti i giocatori che hanno vestito la maglia di Milan e Real Madrid: Robinho fa parte di questa élite e domani sera si troverà di fronte a un pezzo del suo passato. Ma col Real Madrid- giura - è un ca­pitolo chiuso.

Che effetto le farà tornare al San­tiago Bernabeu da avversario?
«Ho grande voglia di giocare parti­te importanti e voglio scendere in campo per dare il mio meglio: è que­sto il mio unico scopo».

Il Real Madrid è un capitolo chiu­so, quindi?
«Non giocherò con in testa il mio passato: adesso conta solo il Mi­lan».

Nell’estate del 2008, accusò l’al­lora presidente del Real Madrid Calderon di volerla utilizzare co­me pedina di scambio per arriva­re a Cristiano Ronaldo. Domani potrebbe trovarsi davanti il por­toghese: sarà una sorta di resa dei conti?

«Cristiano Ronaldo è un grande giocatore ma Real-Milan non sarà un duello tra me e lui: non devo di­mostrare nulla con lui, ma solo aiu­tare il Milan a vincere. Ripeto, il duello sarà tra il Real Madrid e il Mi­lan».

Ha sentito qualche suo ex compa­gno? Magari le hanno parlato di Mourinho...
«No, perché voglio essere comple­tamente concentrato sul Milan: vo­glio fare la storia con questo club».

Andrà a salutare Florentino Pe­rez?
«Certamente e lo ringrazierò per­ché è un grande presidente e mi ha sempre trattato bene: gli auguro una grande fortuna al Real».

Dopo il passaggio dal Milan al Re­al, Kakà ha faticato a imporsi co­me fece qui a Milano.
«Gli auguro di tornare un grande campione, ma a Madrid è normale che anche i grandi giocatori trovino grande pressione intorno a loro».

Che partita sarà quella di doma­ni?
«Non sono preoccupato dal Real. Mi aspetto un grande spettacolo, con tanti gol e con una nostra vitto­ria».

Dopo il gol di sabato al Chievo, pensa di ripetersi a Madrid? «Una mia rete potrebbe celebrare un momento importante della sta­gione, però quello che conta di più è la vittoria».

Chi vede favorite per la Cham­pions?
«Barcellona, Real Madrid e Chel­sea: ma anche il Milan è sicuramen­te pronto per vincere».

C’è grande attesa attorno ai due grandi colpi di mercato del Mi­lan: Ibra ha già dimostrato di es­sersi inserito alla grande in squa­dra, quando vedremo il vero Ro­binho?
«Sto lavorando molto, tutti i gior­ni, per tornare in piena forma: aspet­to soltanto di stare meglio».

Vedere in campo Ibra, Robinho, Pato e Ronaldinho contempora­neamente è un’utopia?
«Solo il mister può deciderlo, pe­rò credo che contro certe formazio­ni si potrebbe fare».

C’è qualcosa che le fa pensare che con il Milan sarà diverso ri­spetto alle avventure con Real e Manchester City?
«Qui sono molto felice perché tut­ti mi trattano bene: tutta la squadra mi aiuta e la società mi dà tutte le possibilità per pensare esclusiva­mente a scendere in campo e dare il mio meglio per il Milan. Voglio re­stare qui almeno altri dieci anni».

Ha avuto dei problemi con Man­cini? È stato lui il motivo del suo addio alla Premier League?
«No, con Mancini non ho avuto nessun problema ma il campionato inglese non è adatto a un brasiliano: quando sono arrivato al City, avevo già in mente di andarmene via».

L’ha convinta Thiago Silva a sce­gliere il Milan? «Sì, mi chiamava tutti i giorni».

Ma Robinho che giocatore è?
«È difficile parlare di me, mi piace giocare veloce: più è veloce è il gio­co, meglio è per me».

C’è un giocatore che più ammi­ra?
«Ronaldo».

È un po’ diverso da lei...
«Certo,lui è il “Fenomeno”:è spet­tacolare, è il mio professore».

Il ct

del Brasile Menezes ha detto che lei deve essere un leader, un esempio per gli altri compagni che vestono la maglia verdeoro.
«Mi sento pronto».

Anche al Milan?
«Non c’è problema».

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