Marcello Di Dio
Una volata per definire chi metterà le mani sul tesoretto da 70 milioni della Champions e chi invece dovrà sudarsi ad agosto l'accesso nella Coppa più prestigiosa; un'altra per sapere chi aggancerà l'Europa solo con i preliminari estivi; l'ultima per definire le due squadre che saluteranno la categoria insieme al Verona. Sette le formazioni impegnate nel finale da batticuore di 270 minuti tra nomi eccellenti (Napoli e Roma che si giocano il secondo posto, Milan che punta al sesto, Palermo che invece non vuole tornare tra i cadetti dopo anni d'oro in A), il Sassuolo che sogna il salto continentale dopo un campionato brillante, Carpi e Frosinone che non vogliono interrompere l'avventura nella massima serie dopo appena un anno. Ma dopo il ko di ieri anche l'Udinese non può dirsi ancora tranquilla.
La sfida tra Napoli e Roma è quella più prestigiosa. Dal sogno scudetto, i partenopei sono passati con la sconfitta dell'Olimpico al timore di perdere la piazza d'onore; con la cura Spalletti i giallorossi hanno blindato i playoff di Champions ma ora vogliono alzare l'asticella. A favore del Napoli il calendario (Atalanta e Frosinone in casa, Torino fuori) contro le insidiose trasferte con Genoa e Milan e la sfida interna con il Chievo per la Roma; la qualità del gioco, non più brillante come a gennaio, ma nello scontro diretto il dominio azzurro è stato netto mentre i rivali sembrano appannati; la solidità difensiva, al netto degli errori individuali costati caro anche a Roma; i due punti di vantaggio che potrebbero essere sufficienti; la «fame» di Higuain, ancora a caccia del record di reti di Angelillo. A favore della Roma la condizione psicologica, rinfrancata dal successo di lunedì scorso; la grande rimonta degli ultimi mesi (10 i punti recuperati sugli azzurri negli ultimi due mesi e mezzo); il fattore Totti che con le sue giocate negli ultimi minuti ha dato la svolta vincente e che ora è pronto a firmare il rinnovo di contratto di un anno che martedì la società potrebbe annunciare con un sensato dietrofront («lo prenderei di corsa al Barcellona, ma penso che dovrebbe chiudere la carriera a Roma», così il suo ex tecnico Luis Enrique); il vantaggio negli scontri diretti che avvantaggiano la truppa di Spalletti in caso di arrivo a pari punti.
E se il Sassuolo vuol fare lo scherzetto al Milan, che rischia seriamente un altro esilio dalle Coppe, da brividi è la corsa per evitare la B. La situazione più complicata è quella del Frosinone, sotto negli scontri diretti con il Palermo e alla pari (ma cinque punti indietro) con il Carpi. I ciociari saranno l'ago della bilancia nella lotta tra neroverdi e rossoneri per l'ultimo posto europeo e hanno di fatto un piede fra i cadetti.
Il calendario sorride al Palermo che ha vissuto una stagione da incubo con nove allenatori succedutisi in panchina: al Ballardini-bis si chiede il miracolo ma servono tre vittorie con Sampdoria e Verona e Fiorentina fuori. Il Carpi è quella messa meglio in classifica, ma oggi sarà lo sparring partner della Juve campione, poi avrà Lazio in casa e Udinese (ancora non salva dopo il ko con il Torino) fuori: con sei punti dovrebbe salvarsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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