"Chiesto Pato, lotto per Robinho, no a Drogba"

Pato non vorrebbe muoversi da Milanello ma il club è deciso a portare fino in fondo il negoziato con il Corinthians. "Volevamo Pastore ma il Psg ha detto no. Daremo spazio a Niang"

"Chiesto Pato, lotto per Robinho, no a Drogba"

Tutta la verità, nient'altro che la verità sul mercato del Milan. A parlare è Adriano Galliani, vice-presidente vicario del Milan, intervistato da Mauro Suma per una edizione speciale di Terza pagina a milan-channel. Tutta la verità dunque con qualche notizia inedita, qualche altra già nota e una conferma solenne della vocazione rossonera a valorizzare i giovani talenti. Ecco dunque la sequenza, si comincia dal più chiacchierato delle ultime ore: Drogba (nella foto). «Costa troppo» la risposta che vuol dire un no secco e perentorio.

Diverso invece il no per Pastore, concupito dal Milan. «Ma i dirigenti del Psg hanno detto che non intendono cederlo» il chiarimento del vice-Berlusconi. Che nei prossimi giorni, in Brasile, sarà impegnato sul fronte di due trattative molto chiacchierate. La prima riguarda Pato e qui c'è una bella sorpresa. «É giunta una richiesta per lui» la frase di Galliani mentre l'interessato ha fino a qualche ora prima negato la circostanza. Cosa vuol dire? Che Pato non vorrebbe muoversi da Milanello mentre questa volta il club è deciso a portare fino in fondo il negoziato con il Corinthians. Più no che sì la possibilità di difendere Robinho dall'assalto brasiliano. Il Santos, nelle ultime ore, ha modificato la cifra offerta salendo a quota 7,5 milioni di euro. Appena si parlerà di 10-11 milioni, il trasferimento sarà concluso. «Farò di tutto per convincerlo a restare ma non sono sicuro di potercela fare» la confessione che vuol dire: tocca rimpiazzarlo.

Ed ecco allora le istruzioni per l'uso. Se partono due attaccanti ne verrà rimpiazzato uno solo. Per un motivo semplicissimo: «Vogliamo creare lo spazio per Niang (contratto prolungato fino al 30 giugno 2017, ndr)». Proprio come accadde a inizio stagione con El Shaarawy, strappato a un rivale assai noto. Episodio rivelato sempre dal vice-Berlusconi: «Quando seppi che stava andando in un altro club, intercettai Preziosi, andammo in un ristorante appartato e firmammo il contratto». Negata anche la candidatura di Chiriches: «Non è in agenda».

Mentre è attesa, per Natale, la telefonata riappacificatrice con Ibrahimovic. Ultima chicca: sabato sera a Roma potrebbe esserci anche Berlusconi, in tribuna. «Come motivatore il presidente è insuperabile» la chiosa del suo vice.

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