Il football è una cosa seria. Quello tra il Real Madrid e il Barcellona ne è stato la conferma. La Liga è apertissima, il Barcellona vince 4 a 3 nel teatro del Real che perde il primato solitario e viene raggiunto dall'Atletico di Madrid facile maramaldo sul Betis di Siviglia. Il Bernabeu sogna, trema e si arrende, Ancelotti fa i conti con un avversario perfido, Tata Martino concede ma colpisce. Di tutto, di più, sette gol, tre rigori, un espulso, un palo, record storici.
Il classico di Spagna non tradisce mai, quattro gol nel primo tempo, tre nella ripresa, iniziale schiaffo catalano con un violento sinistro di Iniesta, vendetta doppia di Benzema, di testa il primo, di destro il secondo, e rapace pareggio di Messi che raggiunge e stacca Hugo Sanchez in testa alla classifica dei marcatori della Liga con 236 gol ma con un rapporto fantastico (il messicano li aveva realizzati in 347 partite, l'argentino in 266. E non è finita qui, perché nel "clasico" il record di gol fino a ieri sera apparteneva a Sua Maestà Alfredo Di Stefano con 18 reti in 30 sfide, Messi ha segnato 21 in 26 partite contro il Real). Roba vera e pesante nel secondo tempo, Real in paradiso per un rigore fasullo su Ronaldo trasformato dal portoghese, il Barça si rialza su un penalty di Ramos sul pallido Neymar, "rosso" per il difensore, gol di Messi, altro rigore, di Xabi Alonso su Iniesta, altro Messi.
Spettacolo assoluto, dunque, con alcune sbavature difensive, tensioni
continue, football di qualità e di quantità, nessun mortaretto, nessuna bomba carta, la Spagna è caliente ma sa che cosa significhi davvero lo sport e che cosa sia el clasico. Adesso purtroppo torniamo al nostro cortile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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