Il sogno era un altro: esagerando con l'ottimismo, in sede di sorteggio, quello di festeggiare insieme al Psg la qualificazione agli ottavi di Champions. Alla peggio, sarebbe andata bene la scenografia per cui contro i francesi ci fosse ancora in palio il passaggio del turno. Come non detto, invece: la Juve che stasera sfiderà Mbappé e Messi non avrà altro da chiedere se non la possibilità di accedere all'Europa League. Per farcela, il gruppo di Allegri non dovrà fare peggio del Maccabi Haifa, impegnato in casa contro il Benfica: in caso di arrivo a pari punti, sarebbero infatti i bianconeri a festeggiare grazie alla differenza reti. «Andare in Europa League è un obiettivo», ha tagliato corto ieri Allegri. Che presenterà gioco forza una squadra zeppa di giovani, visto che gli indisponibili restano dieci. In pratica, una squadra intera che potrebbe schierarsi con il 3-5-2: Danilo (squalificato), Bremer e De Sciglio in difesa, Akè, McKennie, Paredes, Pogba e Iling-Junior in mezzo, Vlahovic e Chiesa in attacco.
A quelli che restano, il compito di sfidare i marziani del Psg in uno Stadium esaurito che rischia di assistere a una prova di forza da parte della squadra di Galtier. Perché, a complicare le cose, c'è anche il fatto che i transalpini non siano ancora certi del primo posto: vorranno insomma fare sul serio e, per quanto privi dello squalificato Neymar, non ci sarebbe da meravigliarsi se spingessero subito sull'acceleratore. «Per noi sarà un buon test così Allegri -. Vogliamo e dobbiamo andare in Europa League: servirà giocare una partita giusta». Magari non basterà, ma bisognerà comunque provarci evitando di regalare «due gol come quelli che abbiamo preso a Parigi».
Detta così, sembra facile. Ma c'è poi da prendere atto dei giocatori a disposizione («a centrocampo abbiamo Rabiot, Locatelli, Fagioli e Miretti»), di un attacco ridotto all'osso e anche di una strisciante ma non troppo insoddisfazione legata alla vicenda Pogba: «Una volta presa la decisione di non operarsi subito, le speranze per la Juventus e di arrivare ai Mondiali erano ridotte al lumicino. Paul era dispiaciuto e noi siamo stati penalizzati a non avere un giocatore così». Servirà arrangiarsi, ancora una volta. Con la consapevolezza, finalmente ammessa senza se e senza ma, che «sicuramente abbiamo sbagliato qualcosa, ma ci sono stati anche infortuni traumatici. Da parte mia sono arrabbiato, è la prima volta che una mia squadra non si qualifica per gli ottavi di finale: non confrontarci con i migliori da marzo in poi deve farci stare male e servire da stimolo per il futuro».
Peraltro, più o meno dietro l'angolo c'è un record negativo possibilmente da evitare: mai, nell'era Andrea Agnelli, la Juve non ha partecipato almeno alla seconda fase di Europa League.
«Parteciparvi sarebbe un'opportunità ancora Allegri ma è inutile parlarne adesso. Se non ce la faremo, lo accetteremo a malincuore». Dall'altro lato, appunto, Mbappé e Messi: «L'argentino è sempre stato il migliore al mondo», la chiosa di Allegri che non sarà piaciuta a Cristiano Ronaldo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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