Il derby d'Italia cinese Tra Sarri e Conte non è più tempo di Blues

Il fumantino Antonio avvisa: «Il mercato cambia le attese». Maurizio allineato tra CR7 e Dybala

Il derby d'Italia cinese Tra Sarri e Conte non è più tempo di Blues

Ancelotti permettendo, è il testa a testa annunciato della stagione. Maurizio Sarri e Antonio Conte testano le prime settimane di lavoro nel primo scontro diretto dell'anno. Orario e latitudine normali per il calcio d'estate: oggi, Nachino, 13.30 ora italiana (diretta Sportitalia, ndr). E per quanto stravagante possa essere un'Inter annunciata ancora con Longo ed Esposito tandem offensivo, è normale che sia così con ancora 40 giorni di mercato. L'Inter è un cantiere aperto, la Juventus un po' meno e l'occasione è buona per entrambe per provare a cancellare l'onta della sconfitta al debutto.

In campionato, Conte e Sarri non si sono mai sfidati e nessuno di loro neppure con Ancelotti: tutti e 3 hanno vinto col Chelsea , tutti hanno allenato la Juventus, oppure cominciano a farlo. Con Ancelotti - che onestamente l'ha fatto un po' più di loro - hanno in comune il gusto di vincere. Sarri l'ha appena scoperto (la FA Cup con il Chelsea, due mesi fa) e per recuperare il tempo perso, lui che è pure più vecchio, ha accettato la corte della Juventus, convinto di regalarsi e regalarle il trofeo che da solo cancellerebbe le distanze.

Sarri più esteta, Conte più pragmatico. Sarri più allineato: a Napoli a De Laurentiis, a Torino ad Agnelli; Conte fumantino come sempre, Torino compresa, anche se il tempo passato e 4 anni di Allegri hanno coperto il ricordo. «Non dovevo essere rassicurato, non ne avevo bisogno», dice Conte sulla cena a casa Suning, prima di sparare: «Penso che saranno fatte delle riflessioni, poi saranno prese delle decisioni per il bene dell'Inter. Tenendo conto di tutto, anche del fair play finanziario. Certo che le decisioni possono spostare l'ago della bilancia e anche le aspettative». Boom. Perché esiste la simbiosi, come dice Marotta, ma un conto è con Lukaku, un conto con Rafael Leao...

L'incontro con Madama è l'occasione per spiegare che mai è stato vicino al ritorno a Torino (l'accordo con l'Inter del resto risale a gennaio, non a maggio). «Mai stato vicino ai bianconeri. Non ho ricevuto alcuna telefonata, è stata l'Inter a mostrare grande affetto e grande interesse nei miei confronti». Per quanto amichevole, è sempre una sfida alla Juventus. «Mi emozionerò, è la prima volta che l'affronto. Poi al fischio d'inizio passerà tutto: loro sono avversari e io lo sono per loro». Punto e a capo.

Dall'altra parte, il Sarri rivoluzionario e antisistema - se mai è veramente esistito e non era invece parte stessa del sistema, che ha sempre bisogno di qualcuno contro - lascia il posto al Sarri che si sforza di piacere. Aspetta Dybala («potrebbe fare il falso 9», dice Sarri; meglio se qualcuno glielo lo compra, diciamo noi). Si coccola Cristiano Ronaldo. «Col Tottenham eravamo d'accordo per fargli fare 60'.

Al momento del cambio gli ho solo chiesto come stesse», dice per chiarire che non c'è stata ombra di screzio, semmai solo necessità di conoscersi. Bonucci sarà ancora capitano. «Il titolare della fascia è Chiellini, come d'accordo con Buffon. Se non c'è Giorgio andiamo per presenze e Bonucci ne ha di più».

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