L'eremo ha portato consiglio. Manca solo l'ufficialità, ma Valentino Rossi nella prossima stagione della MotoGp correrà con la Yamaha. Arriverà probabilmente a Ferragosto l'annuncio della firma fino al 2014. Una sorta di deja vu perché già il 15 agosto di due anni fa fu dato il comunicato dell'arrivo del dottore in Ducati, via Yamaha. Ora ripercorre al contrario lo stesso percorso. Una separazione avviata nella scorsa primavera e diventata inevitabile nel disastroso weekend di fine luglio a Laguna Seca. Uno dei tanti. Con l'aggiunta di una rovinosa caduta all'ingresso del «cavatappi». Probabilmente lì Valentino ha detto basta di fronte a una Ducati indomabile per lui. Di fronte a una moto con cui il feeling non è mai sbocciato. Quel botto insieme alle poco convincenti parole sul futuro dell'ad della rossa, Gabriele Del Torchio, hanno tolto gli ultimi dubbi. «Prenderò la decisione in un posto tranquillo», disse Valentino lasciando gli Usa. Che poi l'eremo della grande decisione sia stato Ibiza, dove è andato in vacanza, oppure un'altra località segreta, poco cambia.
A Indianapolis dove si torna a correre nella prima domenica subito dopo ferragosto, Rossi avrà già deliberato. Sarà un addio in otto tappe, quante le gare del mondiale che mancano. Già schierate le fazioni: colpa sua o della Ducati? I numeri parlano chiaro: due podi in due stagioni, entrambi a Le Mans. Quello di quest'anno benedetto dall'acqua. In mezzo delusioni, tante. Non si poteva continuare così. Soprattutto per un pilota che ha già fissato la data del ritiro dalla MotoGp: fine 2014. E infatti il contratto con la Yamaha avrà durata biennale. Non c'era più tempo da perdere. Rossi vuole una chiusura da dieci come i titoli mondiali: ne manca uno. L'arrivo in Ducati dell'Audi poteva cambiare le carte in tavola. Ma da Borgo Panigale non ha ricevuto garanzie tecniche, ha fatto capire Valentino. «Restare è una scommessa, come fare un salto nel buio», ha detto dopo Laguna Seca. Così Rossi fa retromarcia due volte: lascia la Ducati senza trionfi anche se aveva detto «vincere qui avrebbe un fascino che non ti può dare nessun'altra sfida». E poi torna alla Yamaha da dove era andato via per la difficile convivenza con Lorenzo.
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