Italia missione impossibile? Sì, quella di mancare la qualificazione a Euro 2020. Da un lato c'è infatti la formula del torneo allargata a 24 squadre, un po' come facendo un paragone con le federazioni affiliate alla FIFA si disputasse un Mondiale con 92 nazionali. Dall'altro è arrivato, dal Convention Centre di Dublino, un sorteggio decisamente benevolo, che ha assegnato agli Azzurri Bosnia-Erzegovina, Finlandia, Grecia, Armenia e Liechtenstein.
Evitate quindi le mine vaganti in seconda fascia quali Germania, Svezia e Danimarca, anche se occorre ricordare che all'Europeo si qualificano direttamente le prime 2 di ogni girone. Non è finita: un ulteriore paracadute arriva dalla Nations League, che riserva i 4 posti rimanenti attraverso dei play-off tra le vincenti di ogni lega da disputarsi nel marzo 2020. La regola prevede che, qualora le vincitrici dei gironi della lega fossero già qualificate, disputeranno i play-off le squadre che seguono nel ranking complessivo della Nations League. L'Italia, terminata seconda nel proprio gruppo, si trova in ottava posizione, quindi sarà sufficiente che almeno quattro squadre tra Olanda, Inghilterra, Svizzera, Portogallo, Belgio, Francia e Spagna si qualifichino direttamente all'Europeo per garantire agli uomini di Mancini quantomeno i play-off, indipendentemente da quanto combinato nel proprio girone. Mancare quindi la partecipazione al primo Europeo itinerante della storia (12 le città ospitanti della manifestazione in 12 Paesi differenti, per l'Italia c'è Roma che ospiterà la sfida inaugurale del torneo) appare davvero un'impresa titanica.
«Un buon sorteggio, anche se le partite vanno giocate e vinte sul campo». Questo il commento a caldo del ct Mancini, che ha ovviamente indicato nella Bosnia l'avversario più temibile. La nazionale di Dzeko e Pjanic è reduce dalla promozione in A in Nations League, dopo aver chiuso il proprio girone imbattuta e con un solo gol subito in 4 partite. A differenza dell'Italia, per gli uomini di Prosinecki il gol non rappresenta un problema. Altra promossa, dalla C alla B, è la Finlandia, vincitrice del proprio gruppo contro ogni pronostico. Il calcio finnico proviene da anni di profonda crisi, ma con il ct Kanerva, e una strategia che punta molto sui giovani, si sta togliendo diverse soddisfazioni.
Discorso opposto per la Grecia che, tolto in guizzo in chiave Mondiale 2018 (eliminata ai play-off), appare in piena decadenza. Il mese scorso la federazione ellenica ha licenziato il tedesco Skibbe per i risultati non all'altezza delle aspettative, chiamando l'esperto Anastasiadis.
Infine i fanalini di coda Armenia e Liechtenstein, con i primi che, lo scorso ottobre, sono riusciti a perdere in casa contro Gibilterra, e i secondi che nel triennio 2016-18 hanno vinto solo due incontri. Italia quindi sul velluto, non c'è crisi che tenga. E a Mancini il compito di meritarsi con i gol questo assist della fortuna.
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