E le due illuse e deluse per risorgere si affidano allo scontro diretto

Partite per stupire, Roma e Inter non riescono più a vincere. Ma dopo la pausa sarà Spalletti-Di Francesco

E le due illuse e deluse per risorgere si affidano allo scontro diretto

Una era considerata l'outsider di lusso e la possibile scheggia impazzita del nostro campionato. L'altra partiva con un profilo basso nonostante un mercato da quasi 120 milioni. Sia Inter e Roma, al via del torneo, nutrivano sicuramente ambizioni da vetta della classifica, ma già al giro di boa i loro obiettivi sembrano essersi ridimensionati. E pure il traguardo minimo per mandare in archivio la stagione con il segno positivo (la conquista di un posto nella prossima Champions) non è più scontato.

Il gioco mostrato dalle squadre di Spalletti e Di Francesco non ha certo deliziato il palato dei tifosi (la Roma è piaciuta di più in Europa soprattutto nella doppia sfida con il Chelsea, ndr), ma i risultati continuavano comunque ad arrivare. Almeno fino a un mese fa, quando le macchine nerazzurre e giallorosse si sono inceppate di colpo. Complici un calo fisico per la truppa dell'allenatore toscano e un'involuzione tecnica per quella del tecnico abruzzese.

Tre i punti nelle ultime 5 gare per l'Inter in serie A, un'eliminazione nei quarti di Coppa Italia contro il Milan dopo un ottavo sofferto e vinto ai rigori con il Pordenone. Stanno così tornando i fantasmi del passato più recente: buon inizio di campionato, poi l'improvviso stop. Per evitare il crollo delle ultime stagioni orfane di un pass europeo per i nerazzurri, c'è da intervenire su più fronti. Il primo è certamente il mercato per regalare tranquillità a uno Spalletti che comincia a mostrare un certo nervosismo («questa squadra non è completa», la punzecchiatura per nulla velata alla società) e in questo senso il coordinatore dell'area tecnica di Suning Sports Groupe Sabatini è andato in Cina per cercare qualche spiraglio. Serve un tesoretto da Champions, negato un mese fa dai dirigenti orientali. Ma la sosta servirà anche per recuperare energie e soprattutto uomini, anche se non potrà essere usata per correggere meccanismi e preparazione. Icardi arriva sempre meno al tiro come dicono le cifre: nelle prime 15 gare ne ha fatti una media di quasi 3 a partita, nelle ultime 5 appena 1,80 e uno solo in porta. L'attaccante fa mea culpa, ma è difficile avere un'occasione e fare gol.

Dalle parti di Trigoria si addensano nubi altrettanto grigie. I cinque punti nelle ultime 5 gare e la fine dell'avventura in Coppa Italia per mano del Torino agli ottavi hanno fatto finire in tanti sul banco degli imputati, dalla gestione tecnica di Di Francesco all'uomo mercato Monchi la cui campagna estiva ha lasciato perplessi i tifosi per lo scarso apporto arrivato dai nuovi. È possibile che il patron Pallotta pianifichi un incontro con gli altri dirigenti a Londra per giovedì e sarà proprio il ds a proporre i rimedi per evitare che i giallorossi cadano nel baratro.

«In un mese abbiamo buttato via quasi tutto», il grido d'allarme di Strootman. La Roma deve uscire in fretta dallo stato confusionale sia in campo (squadra frastornata e priva di idee contro l'Atalanta) che fuori (Di Francesco ha difeso la bontà del suo lavoro nella conferenza di vigilia della gara salvo parlare, dopo il ko, di fase involutiva e scollamento). E poi l'equivoco Schick, l'acquisto più oneroso dell'era americana: è un corpo estraneo nel gruppo, il feeling con Dzeko non è scattato e ora è solo un'alternativa al bosniaco.

Dopo la sosta, ci sarà Inter-Roma, appuntamento decisivo per entrambe.

Chi perde, rischia il tracollo, con la Lazio di Inzaghi meno accreditata delle rivali pronta ad approfittarne. Succoso antipasto ieri la Supercoppa Primavera vinta dai nerazzurri grazie alla doppietta dell'argentino Colidio, un classe 2000 di belle speranze. Un cambio in più in prospettiva per Spalletti?

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