E Zhang risponde a Conte Ma Balo sogna lo scherzetto

Il patron: «Basi solide per vincere». Marotta apre «A gennaio pronti a comprare». Vidal a un passo

E Zhang risponde a Conte Ma Balo sogna lo scherzetto

Di nuovo in campo, stavolta a Brescia, nell'anticipo della decima giornata. Sulla carta, una partita semplice. In realtà, una trappola tesa dall'ex Balotelli, che aspetta di incrociare l'Inter da 4 anni e di farle un gol da sempre. Sostanzialmente: una partita da vincere. Per passare almeno una notte in testa alla classifica, soprattutto per allontanare i fantasmi riapparsi contro il Parma.

L'allarme di Conte non ha spiazzato Zhang e Marotta: a gennaio l'Inter si rinforzerà, l'allenatore sarà ancora una volta accontentato (Vidal la prima scelta, Matic l'alternativa, di Rakitic pare abbia detto che non gli serve: mah...). Gennaio però è lontano e stasera (e sabato a Bologna) giocano ancora gli stessi: e allora vai con Skriniar, Candreva, Barella, Brozovic, Gagliardini, Lukaku, Martinez, tutti alla quarta di fila in 10 giorni più De Vrij che invece dovrebbe riposare (prodromi di pubalgia) e Biraghi che se riposasse sarebbe meglio (per l'Inter). Ci sarebbe Politano, ma a Conte non deve piacere granché. C'è il dubbio tra Godin (smorzati assai gli entusiasmi di inizio stagione) e il giovane Bastoni, ma la sostanza è che con 4 infortunati (Sensi potrebbe riaffacciarsi a Bologna) e Asamoah a rischio, la coperta nerazzurra è corta.

«Vogliamo alzare l'asticella, perciò guardiamo al mercato di gennaio con ottimismo: saremo pronti a cogliere le opportunità che si presenteranno per rinforzare la squadra», chiosa l'ad Marotta a margine dell'assemblea in cui l'Inter ha presentato con orgoglio i risultati ottenuti fuori dal campo: 417 milioni di fatturato, record nella storia del club, +20% rispetto all'anno scorso, 385 milioni di tifosi (120 dei quali in Cina), pur con una perdita di esercizio di 48,4 milioni, che la società fa però risalire agli investimenti per rinforzare squadra e brand. «L'Inter di oggi è una società di livello mondiale, molto diversa da quella che abbiamo acquistato 3 anni fa», sottolinea il presidente Zhang. «Stiamo attraversando un periodo rivoluzionario e vogliamo piacere alle nuove generazioni. Abbiamo voluto Marotta per la sua abilità ed esperienza e preso Conte perché darà grande impulso al nostro progetto. Ma non bisogna avere fretta: un progetto come il nostro non si fa in un giorno o in una stagione. Servono tempo e pazienza», il messaggio ai tifosi (e all'allenatore). Già, perché anche Marotta è lesto a sottolineare (parafrasando un claim con cui ha convissuto per quasi un decennio) come vincere sia importante, ma non l'unica cosa che conta (almeno quest'anno): «L'obiettivo di inizio stagione era quello di migliorarsi, arrivando gradualmente alla vittoria. Siamo sulla strada giusta: Conte ha fretta, lui vuole sempre il massimo».

Lo stadio sarebbe tassello importante in questo progetto di crescita e il club sembra guardare con grande apprensione al fermento che anima la città e al sì condizionato espresso ieri sera dal Consiglio comunale milanese.

«Non è vero, non siamo sorpresi né preoccupati: siamo convinti della bontà di quanto abbiamo presentato, ma ci rimettiamo alle decisioni. Al momento non abbiamo un'alternativa, nulla è stato studiato», precisa l'altro CEO Alessandro Antonello. Prima di tutto però c'è il Brescia, stasera, ore 21. Guai a fermarsi un'altra volta.

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