Ed ecco l'altro ex: «Dopo il Barça, l'Inter per ballare ancora»

L'ex dell'Inter: "Berlusconi vuole Champions e scudetto. E se qualcuno sbaglia... Qui mi han dato fiducia. Sogno di danzare di nuovo dopo un gol"

Ed ecco l'altro ex: «Dopo il Barça, l'Inter per ballare ancora»

Milanello Sulley Muntari non ha paura. Di niente e di nessuno. Lui è un ex nerazzurro, ma non si cura del suo passato pensando al derby di domani sera: «Se segno esulto». Punto e basta. Anche perché non vuole più smettere di ballare dopo l'impresa contro il Barcellona. Ai marziani ha segnato e festeggiato con Boateng. Adesso c'è l'Inter da sistemare dopo averla lasciata poco più di un anno fa. Da allora per lui esiste solo il Milan. Ha segnato al debutto in campionato, esattamente un anno dopo contro il Barça ha segnato alla prima in Champions. E per concludere ha anche esordito in serie A contro il Milan. Il rossonero era nel suo destino.

Si sente come a casa sua a Milanello?
«Mi sono trovato bene fin dal mio arrivo. Poi la “cazzata” dell'infortunio durante le vacanze mi ha fatto capire l'eccezionalità dei dirigenti. Mi hanno dato fiducia. Ora cerco di ripagarla».

Invece all'Inter...
«Al presidente Moratti posso dire solo grazie, come alla squadra e fino ai magazzinieri. Invece di altri non mi interessa niente, per me non esistono. Braida e Galliani sono un'altra cosa, dopo Marino a Udine non pensavo di trovare altre persone così limpide».

Anche con i tifosi nerazzurri non è sempre stato amore, l'accoglienza non sarà delle migliori per lei e Balotelli...
«Non mi aspetto niente, penso solo a giocare. Insulti? Quelli non li accetto, nemmeno nella vita: devi essere lontano, altrimenti...».

Boateng è stato al centro di un caso di razzismo cosa ne pensa?
«L'Italia non è razzista, è solo un problema di pochi».

Un mondiale vinto da una nazionale africana aiuterebbe, è giunta l'ora?
«Si avvicina. Il Ghana? Vediamo, se poi torna Boateng ci fa fare il salto di qualità».

Comunque questo Milan all'africana è uno spot contro il razzismo... Dopo gli olandesi, i brasiliani tocca a voi?
«È una coincidenza. Adesso è il nostro turno. Il calcio è fatto di cicli».

Il presidente Berlusconi dopo la vittoria col Barcellona ora si aspetta la Champions e lo scudetto?
«Nulla è impossibile se manteniamo i piedi per terra e siamo pronti ad approfittare di errori altrui. Come hanno fatto altri l'anno scorso».

A proposito, ha cancellato il gol con la Juve, era giusto un anno fa?
«Ormai è passato tanto tempo, penso di essere uscito anche dal telefono di Galliani».

Sicuramente dopo il suo gol al Barça. Quel successo è un trampolino di lancio?
«Ci ha dato fiducia anche perché loro non sono “normali”. Questo ci ha fatto capire che se giochiamo concentrati e seguendo quello che chiede Allegri possiamo fare bene».

Avete messo paura ai marziani?
«Paura no, però adesso ci guardano diversamente. È stato un piccolo choc. Gli abbiamo tolto qualche certezza».

Ha segnato alla squadra più forte del mondo, in Italia ha fatto centro contro tutte le grandi tranne l'Inter...
«Spero di riuscirci domani».

Moratti ha detto che stavolta il pronostico è tutto per voi?
«Sono una grande squadra, ma non c'è problema siamo favoriti. Vogliamo vincere».

Balotelli o Cassano?
«Mi sono trovato bene con Antonio, è simpatico. Ma ora c'è Mario, quindi Mario al cento per cento».

Zanetti e Ambrosini, due capitani all'ultimo derby?
«Non penso, loro possono giocare ancora a lungo. Sono due grandi uomini».

Ci si gioca il terzo posto in una settimana?
«Inter e Lazio sono degli scontri diretti cruciali. Noi quelli che stanno dietro non li guardiamo, vogliamo prendere chi sta davanti. L'importante è restare umili».

Umiltà ma lei ha anche un altro segreto, un tatuaggio...
«C'è scritto Allah. Me lo sono fatto da circa un anno. La fede mi dà forza e mi insegna ad avere rispetto per tutti».

A partire dagli avversari, al massimo si

concede una danza per festeggiare il gol come col Barcellona...
«Io e Boateng l'abbiamo copiata dai compagni del Ghana. È una danza africana».E se ne va. Non è più tempo di samba, ma al Milan si balla sempre.

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