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F1 a Imola. La notizia più bella con la Rossa più brutta

Dopo Monza e Mugello ecco il Santerno il 1° novembre. Mai in Italia tre corse. Però la Ferrari non va

F1 a Imola. La notizia più bella con la Rossa più brutta

Tre gran premi in Italia, come mai era successo in settant'anni di storia della Formula 1. Peccato che succeda in un anno in cui il pubblico deve restare fuori dagli autodromi (salvo ripensamenti) e la Ferrari è lontana dalle posizioni che contano. Maledetta Formula 1. Stai davvero giocando un brutto scherzo alla passione italiana per i motori. Infili tre gare in calendario in un anno in cui le Rosse avrebbero bisogno di un miracolo per tornare a vincere. Dobbiamo accontentarci, un po' come il bambino un po' impacciato che portava il pallone per far divertire gli amici. Noi portiamo l'Autodromo, voi garantite lo spettacolo.

La Formula 1 del dopo Covid aggiunge altre tre tappe al suo calendario a singhiozzo. Dopo il Gran premio di Russia del 27 settembre si tornerà in pista l'11 ottobre in Germania per il Gran premio dell'Eifel al Nurburgring, poi dopo una settimana di pausa si viaggerà in Portogallo (prima volta a Portimao) e poi il primo novembre a Imola per il Gran premio dell'Emilia Romagna, un altro colpo grosso della regione (e dell'ACI, ovviamente) che già ha dato il suo nome a una gara del motomondiale a Misano. Dopo il Gran premio d'Italia, quello di Toscana e 1000 della Ferrari al Mugello, la gara a Imola sulla pista intitolata a Enzo e Dino Ferrari che non ospitava più la Formula 1 dal 2006. È davvero una festa Ferrari nell'anno in cui le Rosse non recitano un ruolo degno della loro storia.

La gara di Imola sperimenta anche un nuovo format, quello distribuito sui due giorni. Niente prove venerdì, ma attività ristretta a sabato e domenica. Il primo giorno con prove libere al mattino e qualifiche nel pomeriggio, la domenica con la gara alle 15.10 come da orario ormai scolpito nella pietra e sugli orologi dello sponsor. Ci sarà poco tempo per trovare gli assetti giusti su una pista che semplice non è vista l'altezza dei cordoli. Il tracciato è bellissimo, ma con le monoposto di oggi è davvero difficile trovare un punto in cui tentare un attacco e un sorpasso. Si rischia il trenino e dare ai team meno tempo per mettersi a posto è un tentativo di mescolare le carte. L'Alpha Tauri, la vecchia Toro Rosso che ha sempre base a casa Minardi a Faenza, ci ha appena girato, ma quel test al massimo servirà alla Pirelli a portare le mescole giuste.

Il nuovo trittico europeo significa che la Formula 1 deve rinunciare alla trasferta americana. Niente gare in Usa, Canada, Messico e Brasile. La situazione Covid non lo consente proprio. Meglio starsene nella vecchia Europa, arrivare a 13 gare e poi pensare al rush finale nei paesi del Golfo tra Bahrain e Abu Dhabi con tre o quattro gare. Ma un campionato con 16 tappe sarebbe già un campionato significativo. Per anni si correva su quella distanza. E c'era chi come la McLaren vinceva 15 volte su 16. Non ce ne voglia la Mercedes, ma auguriamoci che non finisca così.

Anche se quella volta (era il 1988) a Monza si festeggiò un'insperata e inspiegabile doppietta Ferrari.

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