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Ferrari, il tuo nome è Carlo Leclerc Principe in Rosso grazie a Sainz jr scudiero

Charles punta, Carlos alleato fidato. Binotto: "Ma è un combattente. È la coppia giusta"

Ferrari, il tuo nome è Carlo Leclerc Principe in Rosso grazie a Sainz jr scudiero

Charles e Carlos. La Ferrari si affida a San Carlo per ritornare campione del mondo. Si affida alla coppia di piloti più giovane dei suoi ultimi cinquant'anni di storia. Dopo il 2007 non era più capitato di non avere neppure un campione del mondo in squadra. Finì meglio allora, di quando nelle ultime stagioni si è puntato su campioni affermati come Alonso e Vettel. Ma non è una storia banale vedere che la squadra più antica e vincente della storia della Formula 1 si affida a due ragazzi under 25 fregandosene del numero di gran premi e di successi che hanno nel loro curriculum. Punta sul loro talento, sulla loro freschezza. «Siamo convinti che una coppia di piloti ricca di talento e personalità come quella formata da Charles e Carlos sia la miglior combinazione possibile per consentirci di arrivare agli obiettivi che ci siamo prefissati», ha dichiarato Mattia Binotto. Carlos è giovane, ma ha già 5 anni e 102 gran premi alle spalle, non è stato promosso da Toro Rosso a Red Bull, è stato lasciato a piedi alla Renault, ma lo scorso anno in McLaren ha disputato la sua miglior stagione contro un compagno di squadra come Lando Norris che non era facile. Carlos ha chiuso al sesto posto il campionato, il migliore degli altri. Anno dopo anno è migliorato, non ci sono dubbi. «È concreto, robusto, affidabile, è un combattente che porta a casa punti importanti», ha aggiunto Binotto. Oltre a questo Carlos costerà tra i 6 e i 7 milioni di euro, quindi meno di un quarto di Vettel, e meno dei 10 di Leclerc. Un risparmio importante.

La realtà però è un'altra: alla Ferrari interessa un pilota solo. Punta tutto su Leclerc come puntava tutto su Schumacher. Fa ridere oggi risentire certe dichiarazioni di Mattia Binotto di pochi mesi fa in cui diceva «Sebastian è al centro del progetto». Oggi al centro del progetto c'è solo e soltanto Leclerc e Sainz viene con il compito non scritto, ma certamente richiesto, di fare il Barrichello o il Massa. Essere pronto a vincere se ci sarà l'occasione, ma essere ancora più pronto a farsi da parte. La scelta di puntare tutto su Leclerc che compirà 23 anni a ottobre è affascinante e rischiosa allo stesso tempo. Charles è il primo pilota arrivato bambino alla Driver Academy di Maranello, fatto crescere nelle formule minori e promosso in prima squadra dove ha già vinto due gran premi conquistando il cuore dei tifosi. Diventasse anche campione del mondo sarebbe un capolavoro. Un po' come quello che Ron Dennis ha fatto con Hamilton o quello che Enzo Ferrari, pur con partenza diversa, fece con Lauda.

Alla Ferrari oggi serve però una cosa sola: un'auto vincente o almeno un'auto che possa permettere a Charles di lottare con Mercedes e Red Bull. Solo così la Ferrari più giovane diventerà anche la Ferrari più bella. La fine dell'era Vettel, resa più dolce dalla scoperta di Leclerc, significa infatti soprattutto una cosa: dopo aver fallito con Alonso (che però due mondiali se li giocò fino all'ultima gara), Maranello ha fallito anche con Vettel. Ha bruciato sei titoli. Con la scelta di due giovani almeno non avrebbe nulla da bruciare.

Se non la pazienza dei tifosi.

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